Carlo Verdelli ai giornalisti: “Siate umili e applicate l’algoritmo della credibilità”

Mons. Scola: “La rete unisce, le bufale dividono”

Il cardinale Angelo Scola

Il cardinale Angelo Scola

MILANO – “Se la rete unifica, la ridda di informazioni false, non verificate o soltanto verosimili, divide. Tuttavia, la post-verità può anche essere una provocazione a cercare la verità, che San Tommaso definiva come corrispondenza tra realtà e intelletto”. Così l’arcivescovo di Milano, mons. Angelo Scola, all’annuale incontro coi giornalisti organizzato dall’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Milano e l’Unione cattolica stampa italiana, in occasione della Festa del patrono San Francesco di Sales.
“Noi – ha aggiunto Scola – abbiamo tutte le forze, se viviamo insieme, per attraversare in modo costruttivo questa epoca senza giudicare in maniera irrimediabile questa fase che stiamo vivendo. Non dobbiamo avere paura, se rimettiamo in piedi il soggetto”.
Il cardinale ha dialogato sul tema “Vero, verosimile, post-verita” con Daria Bignardi (direttore RaiTre), Carlo Verdelli (direttore dimissionario dell’informazione Rai) e Massimo Bernardini (autore e conduttore di “TvTalk” su RaiTre).
Verdelli ha sottolineato che “prima della post verità ci sia quasi sempre una bugia, più seducente della notizia che la rete sceglie proprio per questo. I professionisti dell’informazione devono essere umili e operosi francescani della notizia e fare collettivamente argine applicando, su qualsiasi mezzo, carta stampata, tv, siti, l’algoritmo della credibilità”.
A giudizio di Daria Bignardi “il punto è il nostro narcisismo. Rilanciamo su Facebook notizie false e provocatorie, spesso solo per avere l’illusione di esistere mediaticamente. Ma anche noi professionisti abbiamo le nostre responsabilità quando ad esempio scegliamo il taglio della notizia che più può far indignare. E da qui che dobbiamo ripartire come professionisti dell’informazione”.
Al termine dell’incontro, il cardinale Scola, rispondendo ad una domanda sulla visita di Papa Francesco a Milano il prossimo 25 marzo, ha detto che “sarà un grande dono non solo per Milano ma per tutte le terre lombarde in cui il Papa metterà in gioco la sua capacità di entrare direttamente in relazione con le persone”. (agi)

 

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