Da martedì 20 settembre tutti i giorni tranne il lunedì a 1 euro. Editore “trasparente”

Maurizio Belpietro torna in edicola con La Verità

la-veritaMILANO – Da martedì 20 settembre sarà in edicola La Verità, il quotidiano indipendente, a diffusione nazionale, fondato e diretto da Maurizio Belpietro, già direttore responsabile de Il Giornale, Panorama, Libero e Il Tempo. Condirettore è Massimo de’ Manzoni, già vicedirettore vicario di Libero. Direttore editoriale è Stefano Lorenzetto, già vicedirettore vicario del Giornale.
Redazione centrale a Milano, al numero 12 di via Vittor Pisani (tel. 0236531486 – 0236531601 – email: info@laverita.info, lettere@laverita.info, redazione@laverita.info), La Verità esce tutti i giorni, escluso il lunedì. Il giornale ha una foliazione media di 24 pagine, interamente a colori, e un prezzo competitivo: è l’unico fra i quotidiani italiani in edicola a 1 euro.
La Verità adotta il berlinese (o berliner), formato intermedio tra il tabloid e il broadsheet (lenzuolo). Il formato carta è di 310 x 450 millimetri. Il formato della gabbia di pagina è di 276 x 414,9 millimetri. La gabbia è formata da 6 colonne.
La linea editoriale, assicura il nuovo quotidiano “è quella indipendente e moderata garantita per lunghi anni dal direttore responsabile Maurizio Belpietro nelle varie testate che ha guidato e in trasmissioni televisive come La telefonata su Canale 5 e Dalla vostra parte, il talk show che in questo periodo conduce ogni giorno in prima serata su Rete 4”.
Viene dato ampio spazio a inchieste esclusive, editoriali, interviste, servizi e dibattiti su temi politici, economici, sociali, culturali, etici, con possibilità di mettere a confronto le idee, grazie alla presenza di opinionisti di diverso orientamento. Una particolare attenzione è rivolta a personaggi, movimenti e categorie, sempre di area moderata, spesso oscurati, se non addirittura ostracizzati, dai mass media in base al dilagante conformismo del «politicamente corretto».
Questa testata “aspira al ruolo di cane da guardia del potere (watch dog), caro al giornalismo anglosassone: difende le posizioni serie e ragionevoli anche a costo dell’impopolarità, morde alle calcagna i nemici della verità e dell’onestà”.
A quanti si chiedono perché intitolare un giornale “La Verità”, i promotori rispondono che “all’apparenza potrebbe sembrare una scelta pretenziosa. In realtà è un modo limpido per rinnovare ogni mattina il contratto ideale con il lettore che si reca all’edicola, dichiarando il nostro onesto tentativo quotidiano di raccontare proprio questo, la verità”.
Nella testata figura un cartiglio ornamentale con il motto «Quid est veritas?». È la frase latina che, nel Vangelo secondo Giovanni (18, 38), viene pronunciata dal governatore Ponzio Pilato durante il suo interrogatorio a Gesù: «Che cos’è la verità?».
La Verità può contare sulle firme di illustri giornalisti e opinionisti, fra cui Giampaolo Pansa, Roger Scruton, Andrea Vitali, Mario Giordano, Luca Telese, Giancarlo Perna, Aldo Forbice, Cesare Lanza, Paolo Nori, Riccardo Ruggeri, Carlo Pelanda, Mauro della Porta Raffo, Costanza Miriano, Marcello Mancini, Richard Millet, Massimo Gandolfini, Umberto Tirelli, Ettore Gotti Tedeschi, Laris Gaiser, Robert Spencer, Renaud Camus, Luigi Negri, Giacomo Amadori, Francesco Borgonovo, Claudio Antonelli, Edoardo Cavadini, Sarina Biraghi, Maurizio Caverzan, Eugenia Roccella, Mario Celi, Francesco Agnoli, Alessandro Gnocchi, Paolo Attivissimo, Eugenio Benetazzo, Gemma Gaetani, Adriano Scianca e molti altri.
Quanto ai contenuti, La Verità è il primo quotidiano italiano che prescinde dalla rigida suddivisione delle pagine per settori e per redazioni (primo piano, politica, interni, esteri, economia, cronache, cultura, spettacoli, sport eccetera). Ogni pagina segnala subito al lettore, con il proprio stesso contenuto, qual è la logica giornalistica che ha presieduto alla sua ideazione. Quindi è un giornale ordinato per argomenti e per aree tematiche, variabili ogni giorno a seconda dei fatti accaduti e delle inchieste sviluppate dalla redazione.
In pratica La Verità adotta come suo unico principio ispiratore il motto che da 115 anni occupa la manchette di sinistra nella testata del New York Times: «All the news that’s fit to print», cioè «Tutte le notizie che vale la pena stampare».
Al suo interno, una serie di rubriche innovative, dai contenuti accattivanti e di facile lettura, caratterizza l’intero giornale, alleggerendolo e fornendo occasioni intriganti di lettura a chi va di fretta e cerca un’informazione rapida ed essenziale.
La grafica è chiara, pulita, originale rispetto agli altri quotidiani italiani attualmente sul mercato, ispirata alla sobrietà e al rigore tipici delle migliori testate europee. Essa permette uno sfoglio agevole e facilita la lettura grazie all’accurata scelta dei caratteri. Il progetto grafico è stato realizzato dallo studio di design editoriale Alberto Valeri. I titoli sono nel font Tablet Gothic Condensed Heavy, mai adottato prima in Italia, disegnato dalla grafica Veronika Burian di Praga.
La Verità è edita da La Verità Srl, che non ha soci di maggioranza. La compagine azionaria è molto variegata, in modo da garantire il più ampio pluralismo. È costituita da persone fisiche o società che aderiscono al progetto per motivi ideali e firmano all’atto d’ingresso un patto di non ingerenza nella linea politico-editoriale.
La concessionaria di pubblicità della Verità è Fullplan, divisione di Softec Spa del gruppo Fullsix, quotato in Borsa. La sede è a Milano, in piazzale Lugano 19, telefono 02899681.
In sintonia con la promessa che il giornale fa ai propri lettori (cercare di dire sempre la verità), anche il listino della pubblicità vuole essere un impegno di coerenza, preso con gli inserzionisti, rispetto al mercato vero dei prezzi sulla stampa quotidiana. Mentre altre testate con target simile a quello della Verità hanno listini che vanno, per esempio, dai 105.000 ai 96.000 euro per la pagina intera e poi in corso di trattativa fanno scendere il prezzo rispettivamente a 5.000 (-95,24 per cento) e a 4.500 (-95,31 per cento) euro, noi offriamo tariffe che non soltanto sono in linea con l’andamento del mercato reale, ma risultano anche molto competitive. Per questo anche la scala sconti è applicata con rigore e garantita. Il giornale si impegna, inoltre, a un affollamento medio settimanale non superiore al 25 per cento delle pagine pubblicate. (giornalistitalia.it)

12 commenti

  1. Giovanni Condorelli

    Egregio Direttore,
    desidero formulare i migliori auguri per una rapida diffusione del nuovo giornale pronto a denunciare ciò che non va in questo paese dove, quotidianamente, siamo costretti ad ascoltare in TV la voce di un presidente del consiglio mai eletto che annuncia che tutto va bene, magari non benissimo come lui vorrebbe. Questo presidente è stato eletto da un Parlamento, dichiarato illegittimo, che, evidentemente, non ha trovato tra i suoi membri la persona adatta. Così, un ex sindaco, leader di un partito e illuso di aver preso il 40.8% alle ultime europee, fa il capo del Governo. Assume provvedimenti strani regalando 80 euro a chi ha uno stipendio e negando la stessa somma ai pensionati con la minima. Quousque tandem…
    Distinti saluti e tanti auguri.

    • Augusto Polegato

      Belpietro, mi fa piacere che abbia fondato un giornale e Le auguro che abbia successo. Però quel Giordano mi sembra un po’ agitato quando parla!
      Questa mattina, ad esempio, a “Omnibus” Telese è stato invitato più volte a tacere: hanno fatto un “processo” ad un Cinque Stelle ed è evidente che anche La 7 ha cambiato divisa come la maggior parte dei giornali e Tv.
      Spero solo che Lei, Belpietro, non sia come questi. Auguri per la nuova avventura.

  2. Complimenti a tutti i giornalisti che si sono attivati ad una nuova sfida per la Verità.
    Grazie a Maurizio Belpietro e a Mario Giordano. Forza e coraggio, non mancheranno i lettori a sostenerVi.

  3. Complimenti… Non riesco a trovare “la verità” a Messina…

  4. Voglio farvi complimenti e auguri per questa nuova avventura vi leggo con interesse nella speranza di capire in che mani siamo…buona continuazione.

  5. Salvatore Prescia

    Gentile Giordano sono certo che il nuovo quotidiano avrà successo, almeno è ciò che spero visto il grande silenzio della maggioranza dei giornali su fatti importanti per il Paese che il popolo dovrebbe sapere (almeno quelli che leggono). A questo proposito gradirei leggerla su quanto è accaduto agli eredi Menarini farmaceutica e sul fondo di cui mi sfugge l’acronimo creato dal Governo per salvare la banca Monte dei Paschi. Sono certo di leggere la verità su LaVerita. La ringrazio e le porgo cordiali saluti.

  6. Buonasera,
    complimenti veramente un bel giornale scritto e fatto da gente che stimo.
    Se mi permettete un consiglio date un piccolissimo spazio alle nuove generazioni di poeti sconosciuti, come si usava una volta.
    D’accordo sono di parte amo scrivere lo ammetto.
    Grazie buon lavoro.

  7. Nico Primo Gambacorta

    Un augurio, ma più sinceri i complimenti. Da lettore “una verità”. Grazie a voi, stimatissimi professionisti che avete scelto questo percorso. Grazie soprattutto a Belpietro, De Manzoni, Giordano, Lorenzetto, Pansa, Telese, Borgonovo, Amadori, Forbice, Perna, Roccella, Pelanda, ecc. ecc. Grati a tutti coloro che hanno aderito per far grande questa voce pacata e moderata.

  8. Pregiatissimo Direttore Maurizio Belpietro,
    La Verità spesso è più fastidiosa con un semplice titolo che con le spocchie montanelliane e feltriane. Quando l’altro giorno ha parlato di massoneria introdotta nelle banche e al Monte dei Paschi chi la intervistava o era tonto o era guidato dal sistema massonico.

  9. Complimenti, il nuovo giornale mi piace moltissimo. È una fonte inesauribile di notizie interessanti, scritte con il tono pacato di chi non ha bisogno di strillare per dar valore a ciò che riporta.
    A quando la possibilità di un abbonamento, meglio se digitale?

  10. Eugenio de Marino

    Qual è l’ambito territoriale di distribuzione del quotidiano? Il Sud, ed in particolare Napoli, è escluso? Sarebbe, in tal caso, apprezzabile il lancio dell’edizione on line che faciliterebbe la sottoscrizione di abbonamenti. Non vorrei perdere troppi numeri prima di riuscire a leggere La Verità.

  11. Virginia Vianello

    Bravi e Grazie! Avevo perso il gusto di leggere i quotidiani … troppe idee a marmellata, troppa politically correct in ogni senso e per ogni minoranza, troppo eurismo. E così mi ferma il giornalaio e dice: senti è uscito un nuovo quotidiano si chiama la Verità … perchè non lo compri e vedi che te ne pare? … ecco ho ripreso a leggere con gusto. Complimenti!
    P.S.:ho acquistato e già letto il libro del direttore de La Verità

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