Prima cronista sportivo poi politico per Il Giorno, diresse il primo free press in Italia

Covid: morto il giornalista Michele Fusco

Michele Fusco (Il Giorno)

ROMA – Il Covid miete un’altra vittima, la 44esima, nel giornalismo italiano. È morto a Roma, a 66 anni, per complicanze dovute al Covid-19, Michele Fusco, giornalista sportivo, milanista nel cuore (diresse anche l’Ufficio stampa del Milan negli anni ’80), poi cronista parlamentare, e direttore (nel 2001) del primo giornale free press, Metro, nella sua Milano. Dove era nato nel 1954, per poi fare la spola tra la città meneghina e la capitale. È stato, inoltre, tra i fondatori de “Linkiesta”.
“Prima quindici anni di giornalismo sportivo, poi altrettanti come cronista parlamentare, questi ultimi decisamente sufficienti a rimpiangere i primi”, si presentava così Michele Fusco ai lettori del blog che teneva su “Il Fatto Quotidiano”. Collaborava anche con il quotidiano on line “Gli Stati Generali”.
Una lunga carriera, dunque, la sua, dove spicca la lunga permanenza al Giorno, prima come cronista sportivo, poi come inviato politico.
Sposato con Eugenia Nante, giornalista di Fuori Tg, Michele Fusco lascia un profondo cordoglio tra i colleghi, che in queste ore lo ricordano con tanti messaggi sui social. Come quello di Mario Calabresi, che scrive: «Non posso immaginare di non sentire più la tua voce ironica, di non poter più discutere di giornali e politica la mattina. ⁦Sei stato un fratello e una delle intelligenze più taglienti e brillanti che la vita mi abbia regalato».
Mentre i colleghi de “Gli Stati generali” lo ricordano con queste accorate parole: «Quando se ne va un compagno di viaggio speciale, un collega sensibile e insieme sfacciato, un giornalista originale e profondo come Michele Fusco, il nostro Michele, la tentazione di arrendersi al silenzio è grande».
«Intendeva il giornalismo – scrivono ancora – per come va inteso: come un esercizio permanente di libertà, di sguardo lucido sul presente e il passato, di critica profonda che riconosce il valore dei fatti e delle dinamiche che li generano, un valore più grande delle relazioni di amicizia tra giornalisti». (giornalistitalia.it)

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