191 milioni di contatti nel 2023 con un incremento del 76% per i 24 siti della testata

Ascolti record sul web per la Tgr Rai di Casarin

Alessandro Casarin

ROMA – Per la Tgr Rai il 2024 si apre all’insegna del trionfo degli ascolti, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra la rete digitale e il prodotto finale trasmesso in rete.Il report che mostra la performance complessiva dei 24 siti web della Tgr nel 2023 con il raffronto rispetto al 2022 documenta 123 milioni di contatti, nell’anno appena trascorso, con un aumento –osserva il direttore della Tgr Rai, Alessandro Casarin – del 107% rispetto al 2022. Si tratta di cifre record che confermano quanto forte sia diventato oggi il legame tra gli italiani e la testata giornalistica regionale.
Alessandro Casarin ci fa rilevare che i dati finali sono ancora più esaltanti di quanto non si immagini a prima vista. Il report generale parla, infatti, di “contenuti visitati” pari a 191 milioni di contatti nel solo 2023. Si tratta delle page impressions riguardanti articoli, video, eccetera, consultati dagli utenti, anche qui con un incremento record del 76% sul 2022. Nessuno meglio di così. Nessun’altra testata giornalistica, nessun’altra rete, nessun altro format televisivo. È il caso di dire che la Tgr Rai sbaraglia tutti gli altri suoi concorrenti per i contenuti che una volta finiti in rete diventano “dato privilegiato” di milioni di persone in ogni parte del mondo.
Il dato è ufficiale solo da qualche giorno, ma gli osservatori di questo mondo della televisione avevano intuito che la Tgr Rai si avviava a diventare testata leader degli ascolti generali in Italia dopo l’audizione in Commissione di Vigilanza dello stesso Alessandro Casarin che già nel mese di ottobre scorso aveva preannunciato un trend assolutamente importante e positivo per le sue 21 redazioni regionali.
«Mi sia consentito iniziare il mio intervento con lo stato di salute della testata che dirigo da cinque anni. Lo stato di salute deriva dall’attenzione del pubblico, quindi dalla credibilità sul territorio», ha esordito in quella occasione Alessandro Casarin, elencando «alcune cifre, incontrovertibili, sul giudizio del telespettatore cittadino-regionale».
Nel dettaglio: «L’edizione principale, quella serale delle 19.35 nel 2017 ottenne l’11,72%, oggi siamo al 14,05%. Quindi abbiamo guadagnato il 2,3%. Presi la direzione quasi a fine 2018: il Tg delle ore 14 aveva il 15,3% di share. Oggi siamo al 16,8%: quindi nei miei 5 anni la prima edizione della Tgr ha guadagnato l’1,5% di share. Numeri così in crescita che non figurano in tutte le altre testate del servizio pubblico. Il pubblico, giudice del prodotto, quindi ci sta dicendo che siamo credibili».
«Più sale l’ascolto – ha aggiunto Casarin in un passaggio del suo intervento –, in un mercato generale in discesa, più gli inserzionisti investono, ed entrano più soldi nelle casse dell’azienda».
Buoni i numeri anche per il mattino di Tgr: «Buongiorno Italia delle 7, Buongiorno Regione delle 7.30, da un anno sono il primo programma informativo della Rai, in termini di ascolti”. Risultati in crescita anche sul fronte dei siti.
«Con la mia direzione sono state digitalizzate tutte le redazioni delle testate. Sono quindi attivi 24 siti web Tgr, compresi tre nelle lingue delle minoranze: quelli in sloveno, ladino e tedesco (gli ultimi due hanno fornito in diretta i dati dello spoglio per le elezioni in Trentino-Alto Adige insieme ai siti in italiano di Trento e di Bolzano). In totale, sui 24 siti, abbiamo una media di 430.000 visite al giorno pari a tre milioni di visite alla settimana e quindi circa 12 milioni al mese».
Già a ottobre sorso, dunque, il direttore della Tgr aveva elementi sufficienti per anticipare quello che poi è stato reso pubblico come dato conclusivo e che oggi conferma il “trionfo” della testata, legato certamente alla capillarità dell’informazione regionale, alla qualità del prodotto realizzato dai 21 capiredattori regionali, e soprattutto dall’afflato che i conduttori della Tgr hanno ormai legato con il loro pubblico.

Biagio Agnes

Aveva visto bene Biagio Agnes quando, 40 anni fa, teorizzò il successo di una Testata che raccontasse le periferie del nostro Paese, e raccogliesse giorno per giorno le voci dei passanti e delle mille contrade italiane.
Oggi i dati che riempiono di orgoglio tutta la Direzione della Tgr, nessuno escluso, confermano quanto visionario sia stato Biagio Agnes e quanta passione si coglieva in tutti i suoi progetti aziendali. Un record, dunque, che oggi porta anche il suo nome. (giornalistitalia.it)

Pino Nano

LA TGR DELLA RAI SUL WEB

Qual è oggi il quadro generale della TGR sul web? Lo abbiamo chiesto a Carlo De Blasio, giornalista per la Bbc dal 1989 al 1996 e dal 2015 caporedattore centrale della Tgr Piemonte. Dal 2017 è invece vicedirettore della Tgr Rai con delega alle redazioni di Napoli, Campobasso, Potenza e Cosenza, e dal gennaio 2019 responsabile nazionale del progetto “web & social”.

Carlo De Blasio

Parliamo, dunque, di uno di massimi esperti in Rai della rete e dei linguaggi multimediali, e che insieme ad Alessandro Casarin ha “governato” il botto esponenziale di questi ultimi mesi.
La premessa di Carlo De Blasio parte dal quadro generale: «La Tgr (Testata Giornalistica Regionale) svolge il compito informativo territoriale del servizio pubblico anche con 24 siti web. In pratica c’è un sito per ciascuna delle venti regioni, con il raddoppio in Trentino Alto Adige grazie alle redazioni di Trento e Bolzano, a cui si aggiungono il sito della redazione Tagesschau – Bolzano in lingua tedesca – il sito della redazione Trail– Bolzano in lingua ladina – e il sito della redazione Furlanija Julijska krajina – Trieste in lingua slovena».
Sta tutta qui dunque per il responsabile del Progetto Web e Social, la chiave del successo.
«Questa diffusione capillare, estesa alla copertura delle minoranze linguistiche (tedesca, ladina e slovena), consente di raggiungere tutto il pubblico web (sia sul territorio nazionale sia in qualsiasi altra località del mondo) con una offerta informativa centrata sulla prossimità, sui capoluoghi di regione e di provincia, sui borghi, sulle contrade, sulle comunità marine e montane, eccetera».
– Ma c’è anche la TV del mattino che riserva altre nuove sorprese…
«Il compito di gestire il flusso informativo sui siti web si aggiunge ai molti altri compiti svolti dalle redazioni regionali della Rai: l’informazione del mattino veicolata da RaiTre tramite i due programmi Buongiorno Italia (in onda dalle 7.00 alle 7.25) e Buongiorno Regione (in onda dalle 07.30 alle 08.00), le due edizioni del telegiornale (in onda alle 14.00 e alle 19.35) e diversi appuntamenti radiofonici. Ma le redazioni sono pure impegnate per assicurare servizi alle testate nazionali della Rai (Tg1, Tg2, Tg3, Rainews24, Gr) e per confezionare oltre dieci rubriche televisive (due a carattere quotidiano – Tgr Leonardo e Tgr Piazza Affari – e le altre a carattere settimanale, fra le quali Officina Italia, Petrarca, Mezzogiorno Italia, Mediterraneo».
– Nonostante i dati record di questi mesi, per Carlo De Blasio si può fare di più…
«Riconosco che non è ancora possibile trarre il massimo risultato dall’enorme potenziale costituito dall’ampliamento della “platea digitale con interessi rivolti al territorio in cui vive e/o lavora”. Tuttavia, passi enormi sono già stati compiuti e il terreno è stato preparato per immediati auspicabili sviluppi».
Come dire? Siamo solo all’inizio di una vera e propria rivoluzione digitale che farà della Tgr la punta di diamante dell’intero sistema informatico della TV di Stato. (giornalistitalia.it)

Pino Nano 

Una Media Company che opera in una realtà multipiattaforma

L’azienda è ormai ampiamente consapevole della centralità che sta assumendo l’informazione on line e ormai si parla di Rai come di una Media Company che opera in una realtà multipiattaforma.
Una delle prossime sfide è mantenere (e incrementare) il successo sia del portale rainews.it sia dei 24 siti regionali in un contesto lavorativo dove è sempre più necessario avere una preparazione “tecnologica” da associare alla ovvia competenza giornalistica.
L’operatore dell’informazione non è più una figura concentrata quasi al cento per cento sulla individuazione, accertamento e redazione delle notizie, ma deve inglobare conoscenze di tipo tecnico molto avanzate.
Ecco perché la Tgr sta già dando luogo a un programma di ”formazione continua” del proprio personale giornalistico con appuntamenti che si susseguono da anni a cadenza regolare (con il supporto dei dipartimenti aziendali Reti & Piattaforme e Rai Academy), nel tentativo di mantenere la forza giornalistica al passo dei tempi.
Lo sviluppo tecnologico in senso più stretto è assicurato anche da un’altra struttura Rai d’eccellenza quale il Crits (Centro Ricerche, Innovazione Tecnologica e Sperimentazione) di Torino con cui è in corso una collaborazione che sta già portando ulteriori elementi innovativi alla piattaforma (cms editool) su cui insistono i siti web e che è un altro fiore all’occhiello dell’intera operazione essendo stata sviluppata internamente all’azienda e non acquistata già pronta sul mercato. (giornalistitalia.it)

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