Vicepresidente dell’Anpi, aveva 95 anni. Dal Carlino alla Rai. Il cordoglio della Fnsi

Addio a Massimo Rendina, giornalista e partigiano

Massimo Rendina

Massimo Rendina

ROMA – E’ morto Massimo Rendina, storico partigiano, vicepresidente dell’Anpi nazionale e giornalista, che a gennaio aveva compiuto 95 anni (era nato a Venezia il 4 gennaio 1920). Lo comunica, in una nota, l’assessore alla Scuola con delega alla Memoria di Roma Capitale Paolo Masini.
“Partigiano nella lotta di Liberazione – ricorda l’assessore Masini –, custode e testimone di memoria nel dopoguerra, grande amico. Ha rappresentato una voce libera per Roma e per l’Italia, e l’esempio di come ai nostri giorni sia ancora possibile mettere in pratica e trasmettere in modo alto e nobile i valori di quella grande pagina della nostra Storia che fu la Resistenza. Il nostro abbraccio ai familiari e all’Anpi. Ciao Comandante Max”.
Rendina, conosciuto anche come “Max il giornalista”, aveva collaborato con il Resto del Carlino, lavorando insieme ad Enzo Biagi. Dopo aver partecipato alla liberazione di Torino, nel 1945, iniziò a collaborare con l’Unità e con la Rai, dove divenne direttore del Tg.
Docente di Storia della Comunicazione, Rendina, che viveva a Roma, era diventato il presidente della locale Associazione degli ex partigiani e membro del Comitato scientifico dell’Istituto Luigi Sturzo per le ricerche storiche sulla Resistenza. Nel 1995 ha pubblicato per gli Editori Riuniti il Dizionario della Resistenza italiana.
La camera ardente di Rendina resterà aperta in Campidoglio fino alle 19 nella Sala della Protomoteca.
“Sono profondamente commosso per la scomparsa di Massimo Rendina, partigiano e straordinario custode della memoria di uno dei periodi più difficili della storia della nostra città e di questo Paese”, afferma, in una nota, il sindaco di Roma Ignazio Marino.
“Per decenni ha portato avanti in maniera instancabile – aggiunge Marino – la testimonianza e il ricordo della resistenza partigiana con la sua attività all’interno dell’Anpi, con l’impegno professionale e con le lezioni nelle scuole. Rivolgo, a nome di tutti i cittadini romani, le mie più sentite condoglianze ai suoi familiari e ai suoi cari. Roma, medaglia d’oro per la resistenza, non dimenticherà la sua lezione di vita”.
“Siamo molto addolorati – sono le parole di cordoglio del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – per la scomparsa di Massimo Rendina, partigiano e vicepresidente dell’Anpi Nazionale. Ci lascia un uomo straordinario, simbolo della lotta per la libertà contro il nazifascismo e per la difesa dei valori di democrazia e di amore per la patria”.
“A noi tutti resta il compito e l’onore – aggiunge il governatore del Lazio – di custodire e continuare a far vivere, attraverso un impegno quotidiano rivolto soprattutto ai giovani, la grande e preziosa eredità che racchiude gli ideali sui cui si fonda la nostra Costituzione. Ai suoi familiari e all’Anpi esprimo – conclude – il cordoglio a nome mio e della Regione Lazio”.
Anche l’Anpi Roma piange la morte del suo ex presidente: “Con la scomparsa di Rendina viene a mancare non solo un protagonista e testimone della Resistenza italiana, ma un lucido intellettuale, una guida sempre attenta ai cambiamenti della società, un esempio per le nuove generazioni a lui molto care”.
“Vicepresidente dell’Anpi nazionale e presidente onorario dell’Anpi di Roma – aggiunge l’associazione – Rendina è stato presidente per oltre 12 anni del Comitato Provinciale di Roma e del Lazio. Nel novembre del 2011, ultimo presidente Partigiano combattente, ha lasciato il testimone ai non partigiani”.

IL CORDOGLIO DELLA FNSI

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana ricorda Massimo Rendina come un grande amico del sindacato dei giornalisti. Fu sempre impegnato nella battaglia per la libertà di stampa e per la libertà di tutti e strenuo difensore dell’autonomia della professione giornalistica contribuendo con intelligenza e forza a molte iniziative della Fnsi di cui il Sindacato dei giornalisti va fiero.
Un giorno triste per la professione e per la democrazia nel nostro Paese. La Fnsi esprime il proprio cordoglio e la propria vicinanza alla famiglia per la scomparsa di un grande uomo e collega a nome di tutti i giornalisti italiani.

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