Cronista vecchio stampo, ha seguito i casi più drammatici sulla carta stampata e in tv

Addio a Giangavino Sulas, signore della cronaca

Giangavino Sulas

BERGAMO – Lutto nel mondo del giornalismo, che perde una firma ed un volto storici, Giangavino Sulas, morto alla soglia dei 78 anni (li avrebbe compiuti il 22 agosto), per una grave malattia con cui combatteva da un anno e che lo aveva costretto al ricovero, all’Humanitas di Bergamo, dove si è spento la scorsa notte. Lascia la moglie e i figli Roberta e Marco.
Giornalista vecchio stampo, origini sarde, iscritto all’Ordine della Lombardia dal 23 maggio 1975, viveva a Bergamo, dove aveva seguito i più drammatici casi di cronaca nera, prima per “Notte” e “Bergamo Oggi”, poi per “Oggi” e “Visto”, fino alla tv, da Telelombardia a Mediaset, dov’era ospite fisso in diverse trasmissioni, da “Quarto Grado”, su Rete 4, a “Pomeriggio Cinque”. Negli ultimi anni aveva seguito, in particolare, il delitto di Yara Gambirasio, facendosi voce delle tesi portate avanti dalla difesa di Massimo Bossetti.
È stato il collega ed amico Gianluigi Nuzzi a dare, su Instagram, la notizia della sua scomparsa: «Caro Giangavino te ne sei andato in punta dei piedi, sempre secondo il tuo stile di uomo gentile, cronista di altri tempi, senza mai rinunciare a esprimere le tue idee, talvolta in solitudine. Questo nostro mestiere significa anche ironia, autoironia sulla commedia della vita e tu ne sei maestro. E per questo non uso il verbo al passato perché le tue lezioni rimarranno sempre. Grazie».
I funerali di Giangavino Sulas si svolgeranno lunedì prossimo, 28 giugno, alle 15, nella chiesa di Sant’Alessandro della Croce in via Pignolo, a Bergamo. (giornalistitalia.it)

Un commento

  1. Sentite condoglianze. Conobbi Sulas in Calabria, nel 1990, durante l’emergenza Anonima sequestri e la mobilitazione dei comitati antsequestro quando, dopo molti mesi di prigionia, venne liberato un sequestrato.

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