Trionfano Garrone con Benigni, i fratelli D’Innocenzo, Favino, Trinca, Santamaria, Golino

Nastri d’Argento 2020 tra “Pinocchio” e “Favolacce”

Roberto Benigni è lo straordinario Geppetto nel “Pinocchio” di Matteo Garrone

ROMA – Assegnati i Nastri d’Argento dal Sindacato nazionale dei giornalisti cinematografici, che li ha consegnati ieri sera al Maxxi di Roma. Sei Nastri e una menzione speciale a “Pinocchio”, il film più votato, che vince anche per la regia di Matteo Garrone e per lo straordinario Geppetto di Roberto Benigni, ma la sorpresa quest’anno è “Favolacce” dei fratelli D’Innocenzo, miglior film, vincitore di 5 Nastri.
Tra gli attori Pierfrancesco Favino fa il bis dopo “Il traditore” con il Craxi di “Hammamet”, Jasmine Trinca (“La Dea Fortuna”) è la migliore attrice protagonista, Valeria Golino, la migliore non protagonista e con “Figli – commedia dell’anno – Nastro anche a Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea.

Claudio Santamaria

Marco D’Amore miglior regista esordiente con “L’Immortale” e a Claudio Santamaria va il Premio Nino Manfredi. Tris per “La Dea Fortuna” di Özpetek che vince anche nella musica con Diodato per la migliore canzone e Pasquale Catalano per la colonna sonora, ex aequo con Brunori Sas per “Odio l’estate” di Massimo Venier.

Sei Nastri per “Pinocchio”, 5 per “Favolacce”

Sei, dunque, i Nastri per Pinocchio che vince per il miglior attore non protagonista con il premio Oscar Roberto Benigni, grandissimo Geppetto, per la scenografia (Dimitri Capuani), il montaggio (Marco Spoletini), il sonoro (Maricetta Lombardo) e i costumi di Massimo Cantini Parrini che riceve il premio anche per “Favolacce”.
Il film scritto e diretto dai fratelli D’Innocenzo, la rivelazione dell’anno premiato a Berlino con l’Orso d’Argento, ottiene 5 Nastri, oltre al miglior film, anche per la sceneggiatura, degli stessi D’Innocenzo, per il produttore (Pepito con Rai Cinema, premiati anche per “Hammamet”), la fotografia (Paolo Carnera), e come già detto, per i costumi di Cantini Parrini.

Migliori attori, vincono Favino e Jasmine Trinca

Pierfrancesco Favino magistrale in “Hammamet”

Fa il bis Pierfrancesco Favino che, per il secondo anno consecutivo, dopo “Il Traditore” nel 2109 – ritira il Nastro come miglior attore protagonista per “Hammamet”, in cui sfodera ancora una volta nel ruolo di Craxi la sua straordinarie capacità mimetiche e interpretative.
Il voto dei Giornalisti Cinematografici ha poi premiato il talento di Jasmine Trinca, migliore attrice protagonista (“La Dea Fortuna” di Ferzan Özpetek che ha ottenuto 3 Nastri ed è anche premiato per il “cameo dell’anno” a Barbara Alberti) e di Valeria Golino migliore attrice non protagonista (5 è il numero perfetto film d’esordio di Igort e “Ritratto della giovane in fiamme” di Cèline Sciamma).

Con “Figli” Paola Cortellesi fa il tris

Nell’ambito della commedia, è “Figli” di Giuseppe Bonito il film dell’anno che ha ottenuto riconoscimenti anche per i protagonisti: Paola Cortellesi (miglior attrice di commedia) al suo terzo Nastro consecutivo – dopo “Come un gatto in tangenziale” nel 2018 e Ma cosa ci dice il cervello nel 2019 – e Valerio Mastandrea (miglior attore di commedia).
Un tris di premi nel ricordo del grande talento dello sceneggiatore Mattia Torre, autore del monologo da cui è tratto il film.

Musica, “La Dea Fortuna” fa il pieno

Jasmine Trinca

Oltre alla miglior attrice protagonista, “La Dea Fortuna” conquista anche i premi per la musica, con il Nastro a Pasquale Catalano per la miglior colonna sonora, in cui spunta anche la voce di Mina, (ex-aequo con Brunori Sas per “Odio L’Estate”) e per la miglior canzone con “Che vita meravigliosa” scritta e interpretata da Diodato che prosegue una stagione trionfale, dopo la vittoria al Festival di Sanremo e un anno pieno di successi.

Gli “altri” Nastri d’Argento della serata

I premi del Sindacato dei Giornalisti Cinematografici, nati nel 1946, ancora una volta e mai come quest’anno, sono dalla parte di chi lavora anche dietro le quinte, di quei professionisti, a volte “invisibili” ma fondamentali nella creazione di quel miracolo sempre nuovo che è un film. Ed è anche questo con questo spirito e la voglia di sottolineare la coralità di questo lavoro, il Nastro dell’Anno per “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti, che premia il regista, il protagonista Elio Germano, i produttori e tutto il cast tecnico del film.
Nel palmarès di stasera anche il Nastro d’Oro a Vittorio Storaro e il Nastro alla carriera a Toni Servillo. E va a Claudio Santamaria quest’anno il Premio Nino Manfredi, fortemente voluto da Erminia Manfredi e dalla città di Taormina che l’ha sempre ospitato e che ha inviato direttamente a Claudio Santamaria, stasera assente, il trofeo realizzato come ogni anno dai maestri orafi de Le Colonne, Alvaro e Correnti. Un riconoscimento cui il SNGCI è particolarmente legato nel ricordo del grande Nino.

Sesto Nastro per Pedro Almodovar

I fratelli D‘Innocenzo

I Giornalisti Cinematografici celebrano quest’anno il grande Pedro Almodòvar con “Nastro d’Argento europeo” a quarant’anni dal suo esordio cinematografico con “Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio” e dopo una carriera costellata di successi che lo hanno consacrato come una vera icona del cinema mondiale.
Regista, sceneggiatore, produttore, scrittore e musicista spagnolo, Almodòvar riceve il Nastro d’Argento Europeo per “Dolor y Gloria”, il suo ultimo film candidato a due Oscar (per il Miglior film internazionale e il Miglior attore), dopo il successo, un anno fa a Cannes, dove aveva ottenuto il Premio per la migliore interpretazione maschile per Antonio Banderas, ed altri prestigiosi riconoscimenti internazionali.

Pedro Almodovar

Il sesto Nastro è un ulteriore segno di stima e affetto che lega il SNGCI al regista spagnolo.
Come sempre accanto ai grandi nomi, particolare attenzione per i giovani con il Premio Guglielmo Biraghi che va quest’anno a Giulio Pranno, bravissimo protagonista di “Tutto il mio folle amore” con una menzione speciale al piccolo Federico Ielapi, che ha affrontato con grande talento un ruolo iconico come quello di Pinocchio. Proprio per il suo talento speciale questo premio è sostenuto anche dalla Fondazione Claudio Nobis che affianca il Sindacato e i Nastri nella promozione dei giovani e che promette sin d’ora supporto alla sua carriera, se continuerà professionalmente, con un’iniziativa di sostegno per la sua formazione.
Ancora per il talento giovane, il Premio Graziella Bonacchi che quest’anno è attribuito a Barbara Chichiarelli (“Favolacce”, “La Dea Fortuna”), nel ricordo di Graziella Bonacchi: un premio ad un talento emergente nel nome dell’agente che più ha sostenuto i giovani con affetto, competenza e amicizia. E ancora il Premio Nastri Siae per la sceneggiatura a Emanuela Rossi (Buio) ed il Nuovo Imaie – Nastri d’Argento per il doppiaggio a Stefano De Sando, da oltre trent’anni voce di Robert De Niro, e Claudia Catani ed Emanuela Rossi per Maleficent, protagonisti dietro le quinte capaci di restituire con grande talento tutte le emozioni di un racconto cinematografico.

Nastro della Legalità ad “Aspromonte”

E ancora il Nastro della Legalità: in collaborazione con Trame – Festival dei libri sulle mafie diretto da Gaetano Savatteri va ad un film cui i Giornalisti Cinematografici attribuiscono un valore per impegno sociale e che quest’anno va ad “Aspromonte. La terra degli ultimi” di Mimmo Calopresti che racconta un mondo a tratti nascosto, a molti sconosciuto, e la voglia di riscatto di un popolo. Premio speciale anche a Lorenzo Mattotti per “La famosa invasione degli orsi in Sicilia” e ai suoi produttori italiani, con Rai Cinema e Indigo Film che lo ha reso protagonista di un’importante campagna di promozione educational nelle scuole. (agi)

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