Capo della campagna elettorale di Donald Trump, era nel libro paga di Yanukovych

Usa 2016, soldi in nero, ma se la prende col Nyt

Paul Manafort

Paul Manafort

New York TimesWASHINGTON (Usa) – Paul Manafort, capo della campagna elettorale di Donald Trump, era nel libro paga di Viktor Yanukovych, che gli avrebbe elargito 12,7 milioni di dollari in nero. Ad affermarlo è il New York Times, che ha pubblicato la denuncia dell’Autorità anticorruzione ucraina. Se Manafort abbia poi ricevuto la somma non è certo e non viene specificato ma, secondo il quotidiano americano, le 400 pagine in cirillico dei libri mastri trovati nel quartier generale del partito di Yanukovich (una viene pubblicata in foto dal Nyt) parlano chiaro, secondo il Nyt: il nome di Manafort ricorre ben 22 volte nella voce “uscite” per quel che riguarda gli anni 2007-2012, ovvero due anni prima di Euromaidan, che lo scalzò dal potere.
Manafort lavorava come consulente dell’ex presidente ucraino, stretto alleato di Vladimir Putin, e “sapeva ciò che accadeva in Ucraina”, ha detto Vitaliy Kasko, ex assistente della procura di Kiev. “Avrebbe dovuto essere chiaro a ogni persona ragionevole che il clan Yanukovych era coinvolto in fatti di corruzione”, ha aggiunto.
Le autorità di Kiev, che in una seconda inchiesta starebbero approfondendo un presunto ruolo di Yanukovych e Manafort in episodi di riciclaggio, ritengono che la rete di Yanukovich utilizzasse il denaro per influenzare le elezioni nel paese.
“È stupido e senza senso pensare che io possa accettare denaro in contanti”, ha reagito Manafort, che ha attaccato il Nyt: “Ancora una volta hanno ignorato i fatti e il giornalismo per renderli accomodanti alla loro agenda politica. Hanno scelto – ha detto – di attaccare il mio carattere e la mia reputazione piuttosto che pubblicare un’inchiesta corretta“. (Agi)

 

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