“Noi alla Apple siamo impegnati a sostenere e difendere il giornalismo di qualità”

Tim Cook entra nell’Osservatorio Giovani – Editori

Andrea Ceccherini e Tim Cook

Andrea Ceccherini e Tim Cook

FIRENZE – «L’Osservatorio Permanente Giovani – Editori, organizzazione impegnata a sviluppare la coscienza critica dei giovani in Italia, è orgogliosa di annunciare che il Ceo di Apple, Tim Cook, entra far parte del proprio International Advisory Council». Con queste parole l’Osservatorio guidato da Andrea Ceccherini, ha annunciato l’ingresso nel proprio organismo internazionale dell’amministratore delegato di Apple, la cui nomina è stata approvata all’unanimità dall’Assemblea dei soci, su proposta dello stesso Ceccherini.
Negli ultimi 17 anni, milioni di studenti Italiani hanno partecipato ai programmi offerti dall’Osservatorio «che hanno permesso loro di capire meglio il giornalismo di qualità – fa notare l’Osservatorio – e di distinguerlo dalle altre fonti di informazione, combattendo le fake news. Tra i progetti più importanti di media literacy dell’Osservatorio ci sono: “Il Quotidiano in Classe”, che forma i docenti delle scuole superiori di tutta Italia sul metodo migliore per spiegare ed esporre gli studenti criticamente alle diverse forme di informazione e “Il Giornale in Ateneo”, che punta ad istruire in tal senso gli studenti universitari».
«Noi alla Apple siamo impegnati a sostenere e difendere il giornalismo di qualità – ha detto Tim Cook, nell’accettare la nomina – perchè riteniamo che una stampa indipendente sia essenziale per una società libera. Sono rimasto molto impressionato dal lavoro svolto dall’Osservatorio e sostengo in pieno la loro missione per aiutare i giovani a sviluppare le abilità necessarie a identificare le fonti delle notizie e l’informazione di qualità nel mondo di oggi».
«È un piacere e un onore dare a Tim Cook il benvenuto a bordo dell’International Advisory Council. Sono convinto – ha ribadito Andrea Ceccherini – che Tim sarà una straordinaria fonte di ispirazione per tutti noi e io non vedo l’ora di cominciare a lavorare insieme a lui. Noi abbiamo una visione comune. La visione che è alla base del giuramento degli Indiani d’America, quando ricordano come il mondo non ci sia stato lasciato in eredità dai nostri padri, ma in prestito dai nostri figli, e come noi tutti abbiamo il dovere di renderlo un posto migliore di quello che abbiamo trovato. Con questo spirito, convinti come siamo che “giovani ed educazione” sia il binomio più potente per cambiare il mondo, vogliamo fare ancora di più per aiutare i giovani, a essere sempre meno sudditi e sempre più cittadini, sviluppando in loro quel pensiero critico, che li renderà uomini più liberi». (giornalistitalia.it)

I commenti sono chiusi.