Una serie di accuse a Michele Cereghini allontanato dal Comune di Pinzolo

Selezione addetto stampa, sindaco indagato

Michele Cereghini, sindaco di Pinzolo (Trento)

PINZOLO (Trento) – Ci sono anche le modalità di assunzione dell’addetta stampa al Comune di Pinzolo sotto i riflettori della Procura di Trento, che ha disposto l’accompagnamento coatto fuori dal territorio comunale del sindaco Michele Cereghini, indagato, assieme ad altre cinque persone, per i reati di turbativa d’asta e peculato. Le accuse gli vengono mosse sia in relazione alla sua attività di sindaco del comune trentino, che di membro del consiglio di amministrazione dell’Apt.
Cereghini è, tra l’altro, accusato di avere utilizzato per uso personale l’auto a disposizione dell’azienda. Quanto alla vicenda dell’addetta stampa del Comune di Pinzolo, dalle indagini della Guardia di Finanza al sindaco viene contestata l’ipotesi di aver fatto confezionare un bando “su misura”.
Su ordine della magistratura di Trento, a Cereghini è stato imposto il divieto di dimora a Pinzolo a causa del pericolo di reiterazione del reato e inquinamento delle prove.
Nell’inchiesta, oltre al primo cittadino, sono indagati un assessore comunale ed esponenti della locale Azienda di Promozione Turistica. Saranno tutti interrogati per un appalto da 100 mila euro per il noleggio e l’installazione delle luminarie natalizie avvenuto nell’inverno scorso. Secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza gli indagati, pur con ruoli diversi, avrebbero favorito l’aggiudicazione dell’appalto.
Dalla parte di Cereghini – che respinge tutte le accuse dichiarando di avere agito correttamente – si è schierato il ministro dell’Intero, Matteo Salvini, secondo il quale “neanche al peggior mafioso viene vietato di tornare a dormire a casa sua e con i suoi figli per un eventuale problema di luci di Natale ed addobbi natalizi”.
“Fa niente – afferma il ministro dell’Interno – rispetto il lavoro dei giudici, spero che facciano in fretta e spero che il sindaco di Pinzolo che conosco come una bravissima persona possa dormire a casa sua con la sua famiglia e con i suoi figli il prima possibile perché mafiosi e i camorristi sono altri e non stanno a Pinzolo”. (giornalistitalia.it)

 

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