ROVIGO – Tra gli stravaganti avvisi pubblici per giornalisti, in queste calde giornate estive, spunta anche quello del Conservatorio di Musica “Francesco Venezze” di Rovigo. Ha indetto una “procedura comparativa per soli titoli” finalizzata all’individuazione di un “esperto Addetto all’Ufficio stampa e alla comunicazione”. Queste le prestazioni richieste:
gestione e implementazione del database contatti dell’Istituzione; raccolta dati, redazione e diffusione di comunicati stampa, newsletter, articoli e testi per l’illustrazione, a livello locale e nazionale degli eventi, delle attività principali e delle news di interesse pubblico del Conservatorio, e relativo invio con eventuale documentazione fotografica alle redazioni dei giornali locali e nazionali e alle riviste di settore; attività di PR con gli organi di stampa, le emittenti radio-televisive e l’editoria on-line; telefonate di richiamo ai giornalisti potenzialmente interessati agli argomenti trattati; organizzazione e gestione di conferenze stampa istituzionali (max 4/anno); raccolta, pubblicazione e gestione della rassegna stampa;
gestione della presenza istituzionale sui social network; programmazione di una presenza settimanale nella sede del Conservatorio di Rovigo garantendo la
presenza ogni qualvolta le esigenze lo richiedano e, comunque, in occasione dei principali eventi
pubblici; coordinamento di un gruppo di lavoro, legato alla comunicazione e individuato dalla Direzione.
Attività – specifica il bando – che «comporteranno, in particolare, uno scambio di informazioni con il Direttore e l’amministrazione che daranno il proprio assenso ad ogni comunicazione, secondo le rispettive competenze».
La professionalità richiesta? Tra i requisiti quello della «iscrizione all’Albo nazionale dei giornalisti pubblicisti» e un’esperienza almeno triennale nel settore dell’informazione e/o della comunicazione istituzionale. Sorvolando sulla balzana definizione di “Albo nazionale dei giornalisti pubblicisti”, che notoriamente non esiste, ci si chiede perché mai la selezione debba essere aperta solo agli iscritti nell’elenco pubblicisti e non a quello professionisti, come prevede la Legge 150/2000 che non fa alcuna distinzione.
Ma veniamo al compenso che, stando alle mansioni richieste, è tutt’altro che una prestazione da lavoro autonomo. Si legge, infatti, che con il candidato individuato quale destinatario dell’incarico sarà stipulato un contratto di prestazione d’opera intellettuale di durata annuale con partita Iva per un corrispettivo annuo di 5.000 euro lordi, ovvero una media di circa 416 euro lordi al mese…
Chi fosse mosso da tanto entusiasmo al punto da presentare domanda di partecipazione, tenga presente che il termine scade martedì 15 luglio 2025 alle ore 15. E non è certo gratis: il contributo di partecipazione è fissato in 10 euro e non è rimborsabile… (n.g./giornalistitalia.it)
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