Ha fotografato documenti sull’approvvigionamento dei vaccini. Libera su cauzione

Rozina Islam rischia la pena capitale

Rozina Islam

DACCA (Bangladesh) – Il primo tribunale di Dacca ha concesso oggi una cauzione provvisoria a Rozina Islam, 42 anni, giornalista del quotidiano “Prothom Alo” arrestata il 17 maggio per presunta violazione di segreti di Stato. Lo ha deciso il giudice Baki Billah al termine dell’udienza presieduta oggi, riferisce il quotidiano locale “The Indipendent”, precisando che l’imputata dovrà avere due garanti, uno dei quali deve essere un avvocato e l’altro un tutore legale.
Nel corso dell’udienza il pubblico ministero ha dichiarato di «non avere obiezioni» ad una liberazione su cauzione della giornalista, nota per le sue indagini investigative, mentre il giudice Billah ha ricordato che «è dovere dei giornalisti proteggere l’immagine della società e dello Stato» e auspicato che «d’ora in poi agiremo tutti in modo responsabile».
Il caso nasce da una denuncia della divisione Servizi sanitari ai sensi delle sezioni 3 e 5 della Legge sul segreto di Stato e degli articoli 379 e 411 del Codice penale, che puniscono rispettivamente il furto e la detenzione di beni rubati.
In sostanza l’accusa è di aver tentato di sottrarre e di aver fotografato «documenti sensibili di governo» al ministero della Sanità, relativi all’approvvigionamento di vaccini anti-Covid. In caso di condanna sono previste pene fino a 14 anni di carcere e persino la sentenza capitale.
La giornalista stava svolgendo inchieste sulla gestione dell’epidemia di coronavirus e nei suoi ultimi articoli aveva raccontato l’abbandono per mesi all’aeroporto di Dacca di dispositivi medici ed episodi di corruzione all’interno del ministero.
Rozina Islam ha ricevuto la solidarietà di numerose associazioni nazionali di giornalisti e del Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), delle organizzazioni non governative Amnesty International, Human Rights Watch (Hrw) e Transparency International. Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha espresso preoccupazione per la vicenda. (agenzia nova)

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