Da 13 mesi 30 lavoratori al 60% dello stipendio. E sul futuro della tv solo silenzio

RomaUno da lunedì in stato di agitazione

Roma UnoROMA – Giornalisti e personale tecnico-amministrativo di RomaUno in stato di agitazione, da lunedì 7 settembre, per il grave stato di crisi in cui versa da oltre un anno l’emittente televisiva. Il Comitato di redazione, l’Associazione Stampa Romana e lo Snater denunciano, infatti, che “da 13 mesi i lavoratori percepiscono solo il 60% dello stipendio, in nome di un accordo di solidarietà cui si era giunti con la prospettiva di un rilancio che a tutt’oggi non è mai arrivato”.
Non solo. Cdr e sindacati affermano che, addirittura, “negli ultimi mesi le condizioni di lavoro sono peggiorate” e che “tutte le attività, nei diversi reparti, sono in sofferenza e nell’impossibilità di svolgere le mansioni quotidiane così come fatto in passato”. A gravare, in particolare, sulla produzione la “carenza di un apparato tecnico adeguato, con la strumentazione che, usurata dal tempo, si guasta senza essere sostituita”.
“Ai giornalisti, che da sempre hanno svolto compiti di telereporter, ad oggi – denunciano i sindacati – non vengono messe a disposizione telecamere, computer e automobili di servizio. Ne consegue un grave stallo della produzione minima quotidiana. A tutto questo si deve aggiungere lo stato di degrado generale della struttura lavorativa dove, da oltre un mese, manca un adeguato servizio di pulizia quotidiana con una conseguente precarietà delle condizioni igienico-sanitarie”.
Alla luce dei ripetuti ritardi nel pagamento degli stipendi e delle difficili condizioni per le quali ancora non è dato di sapere quale sarà il futuro di questa emittente e dei suoi 30 lavoratori, i dipendenti chiedono con forza all’azienda di “dare finalmente chiarimenti in tal senso e di garantire condizioni di lavoro dignitose”.

 

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