Puntoeacapo contro gli incentivi all’esodo: “L’Usigrai non faccia da notaio”

Rai, il maxi-piano che rischia di collassare l’Inpgi

RaiROMA – “La Rai si appresta a varare un maxi-piano di incentivi per favorire l’andata in pensione di direttori, vicedirettori e figure apicali. Con questo mettendo in ulteriore difficoltà l’Inpgi”. La denuncia è di “Puntoeacapo”, secondo cui “la notizia, non in termini così chiari, è arrivata dall’Usigrai, il sindacato interno della Rai che come è noto gode di una specie di status di extraterritorialità che le consente di emettere tessere sindacali anche a chi non è iscritto alla Federazione della Stampa. Ma questo è un tema diverso, su cui torneremo presto”.
Tornando al piano di esodi annunciato dall’Usigrai, Puntoaeacapo afferma che “da quello che si riesce a capire, l’azienda incentiverebbe con cifre a cinque zeri i massimi dirigenti delle testate che abbiano i requisiti per la pensione di anzianità. L’obiettivo è quello di abbattere il costo del lavoro, considerando che lo stipendio di un direttore può anche superare i 300.000 euro.
Chiaro il vantaggio per la Rai: eliminare un contratto oneroso, per sostituirlo con un dirigente più giovane, il cui stipendio può essere inferiore del cinquanta-sessanta per cento.
Se sono chiari i vantaggi per l’azienda radiotelevisiva pubblica, sono del tutto ovvie le ricadute negative per l’Inpgi che, in un solo colpo, perderebbe svariate decine di contributi pesanti e contemporaneamente sarebbe tenuto a pagare nuove e onerosissime pensioni.
Questo piano di incentivi all’esodo della Rai potrebbe da solo comportare un aumento della forbice tra contributi incassati e pensioni pagate, che nel bilancio consuntivo del 2014 ha superato il 126 per cento (126 euro pagati in pensioni contro 100 incassati in contributi).
Pensioni pagate con i soldi di tutti, mentre nessuna regola a nessun livello interviene per moderare il ricorso indiscriminato agli esodi e agli scivoli come questi e come quello avvenuto in Rai lo scorso anno.
Puntoeacapo si augura che “almeno in questo caso l’Usigrai non si limiti a svolgere un ruolo notarile, magari in nome di qualche assunzione a 20.000 euro all’anno, utile e auspicabile ma non sufficiente a tenere in piedi il sistema previdenziale”.

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