ROMA – Proseguiamo la carrellata sui vincitori del Premio Mozia 2024, annunciati al Circolo Canottieri Aniene di Roma dal presidente del Comitato Scientifico, Gianni Letta, con la psicologa, psicoterapeuta e giornalista Maria Rita Parsi, riceverà il prestigioso riconoscimento sabato 21 settembre nell’Isola di Mozia.
Il Premio Internazionale, fortemente voluto dall’Associazione Strade del Vino di Marsala – Terre d’Occidente e dal “Vomere”, il più antico periodico siciliano, con il supporto della Fondazione Whitaker, ricorda il notaio Salvatore Lombardo, presidente delle Strade del Vino di Marsala, ha un solo obiettivo: «Premiare le eccellenze italiane e internazionali e rilanciare alla ribalta nazionale l’Isola di Mozia ricca di storia e di bellezze paesaggistiche e naturalistiche perché diventi finalmente Patrimonio dell’Unesco».
Chi non conosce Maria Rita Parsi, tra l’altro giornalista pubblicista iscritta all’Ordine del Lazio dal 25 gennaio 1995, quindi parte integrante della nostra grande famiglia.
A Mozia, ovviamente, Maria Rita Parsi riceverà il premio per il profilo alto delle sue ricerche, dei suoi studi, delle sua analisi, delle sue pubblicazioni, che sono centinaia, è molto più che una giornalista.
È soprattutto una psicopedagogista, una psicoterapeuta, una docente famosa, una saggista, una editorialista e una scrittrice italiana di grande successo.
Già componente dell’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, già unico membro italiano del Comitato Onu sui diritti del fanciullo, lei oggi è presidente della Fondazione Movimento Bambino Onlus. Quasi un’icona di questo mondo meraviglioso dell’infanzia.
Alle spalle una carriera accademica e professionale da urlo. Nel 1986 viene insignita del titolo di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e nel 2007 riceve la medaglia d’oro della Camera dei Deputati a nome del Comitato Scientifico Internazionale del Centro Pio Manzù. Poi ancora, nel 2009, il Premio Nazionale “Paolo Borsellino” per l’impegno e il coraggio nella propria azione sociale contro la violenza e l’ingiustizia e, in particolare, per “l’impegno profuso in difesa e la promozione dei valori della libertà, della democrazia, della legalità”. Ma il suo carnet personale è ricco di riconoscimenti istituzionali e ufficiali.
Nel 2011 riceve il “Premio Hemingway” per l’azione psicopedagogica e culturale svolta in tutela dei diritti dei bambini e dieci anni dopo, nel 2021, il “Premio Eccellenza Donna” per meriti scientifici e per l’impegno sociale profuso nella tutela dei diritti dei minori e delle relazioni inter-familiari.
È quanto basta per capire meglio il perché del suo successo, a volte anche debordante, ma frutto di tutta una serie di lavori e di apprezzamenti che le vengono dal mondo culturale italiano e internazionale. Poi ancora, nel 2022, al Centro di Ricerca e Studi Universitari “Armando Curcio”, riceve la Laurea ad Honorem in “Mediazione Linguistica in Editoria e Marketing”, che la dice davvero lunga sulle sue capacità accademiche e sulla sua formazione culturale.
Al suo attivo Maria Rita Parsi vanta oggi la pubblicazione di oltre 100 libri di tipo scientifico, letterario, divulgativo e poetico, un vero e proprio record per il mondo del giornalismo e della comunicazione. Un grande politologo dei giorni nostri, Luigi Tivelli, editorialista dei grandi quotidiani italiani e presidente dell’Accademy Spadolini – parliamo di uno degli studiosi del potere e delle sue variegate lobby più affermati d’Italia – la considera donna e studiosa di una intelligenza e di una forza carismatica unica nel suo genere, capace di rivoluzioni culturali e sfide visionarie che solo pochi altri possono permettersi.
A Mozia, il prossimo 21 settembre, ad aspettarla Maria Rita Parsi troverà un pubblico tutto suo, che il grande pianeta femminile, una generazione di donne e di madri che è cresciuta seguendo i suoi insegnamenti e i suoi consigli soprattutto nella gestione della formazione dei propri bambini.
Ricordo che quando il presidente Gianni Letta pose ai voti la sua candidatura, arrivata al Comitato Scientifico del Premio Mozia dal mondo universitario, sul suo nome il Comitato scientifico ha trovato immediatamente l’unanimità dei consensi.
La motivazione ufficiale con cui Maria Rita Parsi riceverà sabato prossimo il Premio Mozia 2024 dice testualmente: «A lei per aver saputo aiutare migliaia di pazienti a ritrovare la serenità perduta. A lei per aver indagato l’animo umano nelle sue pieghe più misteriose e aver trovato una parola di conforto per chi aveva perso il senso della vita. A lei per i suoi studi sulla psiche umana e sui grandi misteri della mente, consapevole lei per prima che le frontiere della medicina spesso insuperabili sono ancora area di conquista e di conoscenza. A lei per aver restituito il sorriso a migliaia e migliaia di bambini». (giornalistitalia.it)
Pino Nano
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