Il giornalista ucraino scomparso nel 2000 e trovato decapitato in un bosco di Kiev

Premio Georgiy Gongadze a Vakhtang Kipiani

Da sinistra Solomiya e Myroslava Gongadze e Vakhtang Kipiani

KIEV (Ucraina) – È Vakhtang Kipiani il vincitore del Premio giornalistico Georgiy Gongadze, fondato nel 2019 dal Pen Ucraina, dall’Associazione degli ex-studenti della Scuola d’affari dell’Accademia Kyiv-Mohyla e dal media “Ukrainska Pravda”, che si avvalgono del partner mediatico Ukraine Crisis Media Center.
Il premio ricompensa i giornalisti i cui principi e valori corrispondono a quelli del giornalismo indipendente, che coprono i temi d’attualità e d’importanza sociale con professionalità ed innovazione, contribuendo così allo sviluppo dell’intero settore mediatico. Della giuria facevano parte giornalisti, scrittori, accademici, difensori dei diritti umani ucraini di rilievo.
Vakhtang Kipiani, 48 anni, è giornalista, saggista, storico. È caporedattore del media digitale “Istorychna Pravda” (La verità storica) e di un programma televisivo dello stesso nome trasmesso sul canale Zik. Ha anche fondato il Museo-archivio dei giornali.

Chi era Georgiy Gongadze?

Georgiy Gongadze

Georgiy Gongadze (1969-2000) era un giornalista ucraino, ha fondato il media digitale “Ukrainska Pravda”. Il suo omicidio nel 2000 ha sconvolto il Paese, segnando la storia dell’Ucraina indipendente e influenzando il futuro del Paese.
Georgiy Gongadze era nato a Tbilisi nella famiglia ucraino-georgiana. Si formò in Georgia e si trasferì in Ucraina, a Lviv, nel 1989. Si occupava della produzione documentaristica televisiva. Nel 1995 sposò Myroslava Petryshyn, due anni dopo nella famiglia nacquero le gemelle Nonna e Solomiya. Nel 1997 Georgiy e Myroslava si spostarono a Kyiv dove lavorarono in televisione. Oggi Myroslava Gongadze è giornalista, caporedattore e capo del servizio ucraino della “Voce dell’America” (Voice of America).
Nel 2000 Georgiy ha creato il media digitale “Ukrainska Pravda”. Fra gli altri temi, il giornale pubblicava molti materiali relativi alle attività del presidente di allora, Leonid Kuchma, e dei suoi alleati. Olena Prytula, moglie del giornalista Pavlo Sheremet ucciso nel 2016, era la sua vice.

L’omicidio di Gongadze: un crimine impunito

Georgiy Gongadze è scomparso a Kyiv il 16 settembre del 2000. Nel novembre dello stesso anno nei boschi fuori la capitale è stato trovato un corpo decapitato che, secondo gli esperti, poteva appartenere a Gongadze. I suoi resti sono stati tenuti in un obitorio a Kyiv fino a quando sono stati sepolti nel marzo 2016 a Kyiv. Nel 2000 è stata avviata l’indagine. Nel 2013 il tribunale ha condannato all’ergastolo l’ex-Generale del Ministero dell’Interno, Oleksiy Pukach, riconoscendolo l’esecutore dell’assassinio, mentre non è stato mai stabilito chi l’aveva ordinato.
Nell’autunno 2000, dopo che furono rese pubbliche le “registrazioni su nastro del maggiore Mykola Melnychenko” è scoppiato il cosiddetto “scandalo delle cassette”. I nastri testimoniavano il coinvolgimento del presidente dell’epoca, Leonid Kuchma, e di alcuni altri funzionari di alto livello nell’omicidio di Gongadze.
La scomparsa e l’assassinio di Georgiy Gongadze ha avuto tanta attenzione pubblica e mediatica sia in Ucraina che a livello internazionale. Inoltre, in Ucraina le manifestazioni iniziate dopo la scomparsa di Georgiy (o Giya come lo chiamavano gli amici e i familiari) si sono trasformate in proteste su larga scala conosciute anche sotto il nome “Ucraina senza Kuchma!” (Ukrayina bez Kuchmy). I protestanti accusavano Kuchma e i suoi alleati della scomparsa del giornalista e ne chiedevano le dimissioni. (ukraine crisis)

Georgiy Gongadze

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