Sul podio le giornaliste Sandra Salvato e Patrizia Senatore. Menzione per Ilaria Beretta

Premio Benedetta D’Intino per chi non può parlare

Sandra Salvato (sinistra) e Patrizia Senatore

MILANO – Va a Sandra Salvato e a Patrizia Senatore il primo posto della X edizione del Premio Benedetta D’Intino incentrata sul tema “Quando non si può parlare. Esperienze con la disabilità comunicativa”. La Fondazione Benedetta D’Intino, che, da oltre venticinque anni, si pone come obiettivo quello di informare e sensibilizzare sulla disabilità comunicativa, dedica il premio giornalistico proprio a chi non può parlare.
Sandra Salvato, prima classificata per la categoria “articoli”, ha raccolto i consensi della giuria con l’articolo “Parla con me”, pubblicato sulla testata Cultura Commestibile.
Patrizia Senatore ha convinto, invece, per la categoria “servizi” con il reportage “Il canto nelle mani”, andato in onda sul Tg3.
Una menzione speciale va, infine, a Ilaria Beretta, per l’articolo “Comunicare senza parlare. Basta il disegno”, pubblicato su Popotus, l’inserto per bambini del quotidiano Avvenire.
La premiazione si terrà sabato 14 novembre nell’Auditorium del Museo della Scienza e della Tecnologia, a Milano, alle ore 10, in occasione dell’incontro “Perdere le parole, trovare le parole” con cui la Fondazione Benedetta D’Intino sarà presente a Bookcity (l’evento è aperto a tutti, previa prenotazione obbligatoria sul sito di Bookcity Milano).
Interverranno lo scrittore Fulvio Ervas, che, tra gli altri, ha pubblicato con Marcos y Marcos “Se ti abbraccio non aver paura”, e il giornalista Andrea Vianello, autore per Mondadori di “Ogni parola che sapevo”. Modererà l’incontro Barbara Rachetti, giornalista di Donna Moderna.
«Siamo orgogliosi – afferma Mattia Formenton, presidente della Fondazione Benedetta D’Intino – di premiare chi, tra i giornalisti candidati, ha dimostrato professionalità e interesse nei confronti di un tema, che ci sta a cuore e che trattiamo ogni giorno presso il nostro centro clinico di Milano, come quello della disabilità comunicative».
È importante sapere che la Fondazione opera dal 1992 «per migliorare la qualità della vita di bambini e adolescenti con disagio psicologico e gravi disabilità comunicative, e per promuovere, attraverso la sua attività di formazione e informazione, una sempre maggiore cultura su questi temi». (giornalistitalia.it)

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