Solidarietà da Verna, Moles e Brunetta. Lettera 22: “Dove sono i paladini dell’art. 21?”

Piroso invoca la “Pulizia etnica” per Gasparri

Maurizio Gasparri e Antonello Piroso

ROMA – «Ho letto con sorpresa un tweet che mi ha dedicato Antonello Piroso, che, dal legittimo diritto di critica alle mie opinioni, passa su Twitter ad affermazioni sconcertanti scrivendo di me: “ogni volta che lo ascolto mi vedo costretto a rivalutare il concetto di pulizia etnica (intellettuale)”. Devo essere grato perché la “pulizia etnica”, cioè la soppressione fisica, invocata per me sui social da Piroso, e seguita da insulti da lui causati, viene derubricata a “intellettuale”, ovvero la soppressione totale del mio diritto di espressione?». Il sen. Maurizio Gasparri (Forza Italia), giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 18 maggio 1985, ha denunciato l’infelice tweet di Antonello Piroso, giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 15 dicembre 1987,
«Riservandomi ogni altra iniziativa – ha scritto Gasparri – chiedo pubblicamente al presidente dell’Ordine dei giornalisti Verna, nella mia qualità di appartenente allo stesso, come devo immaginare sia anche chi invoca per me “pulizia etnica” sui social, se è compatibile con l’apparenza al giornalismo un linguaggio simile e se il sacrosanto diritto di critica deve essere espresso in queste forme, degne di ben altre orrende condotte e situazioni».

Carlo Verna

Immediata la risposta del presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna: «Non avendo poteri sanzionatori che sono in capo ai consigli di disciplina, che il collega giornalista senatore Maurizio Gasparri potrà adire come qualunque cittadino, posso solo esprimergli piena e convinta solidarietà come dovrebbe fare chiunque abbia buon senso e tenga a cuore l’articolo 21 della Costituzione. Lo farei verso chiunque, anche non giornalista o non politico alla ribalta da anni. Oso persino sperare che a scrivere su twitter di rivalutazione del concetto di “pulizia etnica (intellettuale)” sia un omonimo dell’iscritto all’Ordine del Lazio Antonello Piroso».

Anna Maria Bernini

Per Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, «le piattaforme social sono da troppo tempo più una palestra muscolare che un luogo di confronto, ma c’è un limite a tutto. Invocare la pulizia etnica, ancorché – bontà sua – “solo” intellettuale, come ha fatto il giornalista Piroso nei confronti del senatore Gasparri per una legittima difformità di giudizio sulla liberalizzazione delle droghe leggere, è un grave atto di intolleranza in nome del Pensiero unico politicamente corretto che vorrebbe togliere dignità e legittimità ad ogni dissenso. Scatenare i leoni da tastiera contro Gasparri, come ha fatto oggi Piroso, è un atto illiberale, ma soprattutto irresponsabile per chi gestisce ogni giorno uno strumento delicato come l’informazione. Al senatore Gasparri la mia totale solidarietà insieme a quella di tutto il gruppo di Forza Italia del Senato».

Francesco Battistoni

Dal canto suo, il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Francesco Battistoni, evidenzia che «fa veramente specie vedere un professionista come Antonello Piroso parlare, nel 2021 di pulizia etnica nei confronti di Maurizio Gasparri, solo perché la pensa diversamente da lui. Evidentemente, l’intolleranza è un male su cui c’è ancora molto da lavorare. Solidarietà a Maurizio Gasparri».
«Solidarietà a Maurizio Gasparri per il tragico tweet di Antonello Piroso» anche dal sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, anch’egli giornalista professionista. «Rivendicare o accostare con sarcasmo il concetto di pulizia etnica (intellettuale) – afferma Mulè – è ignobile e raccapricciante. La libertà di espressione è sacra, mai quanto il rispetto che si deve a ogni persona».

Giorgio Mulè

Duro il commento dell’Associazione indipendente di giornalisti “Lettera 22”, presieduta da Paolo Corsini. «Un giornalista professionista, noto al grande pubblico come Antonello Piroso, può invocare impunemente la pulizia etnica, ancorché intellettuale (che per un giornalista dovrebbe essere quasi peggio di quella materiale), nel silenzio del sindacato unico dei giornalisti, la Federazione nazionale della stampa e di associazioni di categoria che si ergono a paladine del politicamente corretto quali Articolo 21.
Al momento, oltre la nostra, al collega giornalista e senatore Maurizio Gasparri è arrivata, infatti, la solitaria solidarietà del presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna.

Paolo Corsini

Il tweet di Piroso è sconcertante, rimanda alle pagine più buie della storia dell’umanità e ha alimentato sui social una preoccupante escalation di violenza verbale da parte di chi non condivide le opinioni del senatore Gasparri».
In attesa del coinvolgimento dei consigli di disciplina dell’Ordine dei giornalisti, Lettera 22 ribadisce che «un simile linguaggio d’odio è incompatibile non solo con la professione giornalistica, ma con gli stessi principi del vivere civile». (giornalistitalia.it)

Moles: “Attacco inqualificabile”

Giuseppe Moles

«Piena solidarietà al senatore Maurizio Gasparri attaccato in maniera inqualificabile da Antonello Piroso che, con un solo tweet, è riuscito a mostrare molto della sua persona. Le parole utilizzate sono ancor più gravi perché provengono da un giornalista che dovrebbe conoscere il peso e il significato dei termini».
Non usa mezzi termini Giuseppe Moles, sottosegretario all’Informazione e all’Editoria e vice capogruppo dei senatori di Forza Italia, per definire l’atto di Piroso a Gasparri.
Moles ammonisce che «sarebbe opportuno, prima di scrivere, riflettere un pochino di più anche per evitare di sdoganare ulteriormente l’uso di un certo linguaggio». (giornalistitalia.it)

Brunetta: “Viva l’informazione libera contro censura e pensiero unico”

Renato Brunetta

«Solidarietà all’amico Maurizio Gasparri, vittima di chi, come il giornalista Antonello Piroso, invoca pulizia etnica contro chi rivendica libertà di opinione e di pensiero su tematiche socialmente sensibili, come la legalizzazione delle droghe leggere». Ad esprimerla è il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che sottolinea: «Viva l’informazione libera, purché venga sempre tutelata la democrazia, contro ogni tipo di censura e di pensiero unico». (giornalistitalia.it)

 

 

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