Dal Fondo di Perequazione beneficio per 419 grazie al contributo dei giornalisti attivi

Pensioni Inpgi: una tantum con le tredicesime

Giuseppe Gulletta e Marina Macelloni, vicepresidente e presidente dell’Inpgi (foto Giornalisti Italia)

ROMA – Il Consiglio di amministrazione dell’Inpgi ha deciso – anche per il 2018 e quindi per il 6° anno consecutivo – l’erogazione di un importo una tantum sulle tredicesime dei pensionati, utilizzando l’apposito Fondo di perequazione costituito in occasione del rinnovo del Contratto nazionale di lavoro giornalistico del 2009, alimentato con un contributo di 5 euro mensili versato dai giornalisti attivi.
Nonostante la diminuzione del numero degli occupati, il Comitato tecnico Fnsi/Inpgi che si occupa della gestione del Fondo di perequazione, nella riunione del 26 novembre scorso ha proposto di confermare i criteri di erogazione precedentemente adottati.
Pensionati diretti: “una tantum” pari ad euro 2.000 lordi alle classi di importo pensionistico fino a 2.500 euro lordi mensili (beneficiari circa 404 rispetto ai 545 dell’anno precedente).
Pensionati superstiti: “una tantum” pari ad euro 1.500 lordi alle classi di importo pensionistico fino a 1.000 euro lordi mensili riferiti all’intero nucleo (beneficiari circa 15 rispetto ai 25 dell’anno precedente).
Per il 2018, dalle proiezioni effettuate dagli uffici, è emerso che i destinatari dell’una tantum saranno in totale 419.
Poiché il Fondo di perequazione ha lo scopo di contribuire alla perdita del potere d’acquisto che subiscono i trattamenti pensionistici nel corso del tempo, la suddetta erogazione sarà applicata alle pensioni in essere alla data del 31 dicembre 2017.
Dall’erogazione sono stati, inoltre, esclusi i seguenti trattamenti: anzianità contributiva Inpgi inferiore a 10 anni; pensioni non contributive; beneficiari di assegni di superinvalidità e contributo per case di riposo; pensioni a superstiti riferite a posizioni de cuius con anzianità contributiva Inpgi inferiore a 10 anni.
“Anche quest’anno – commenta il presidente Marina Macelloni – l’Istituto ha deciso di tutelare i colleghi che percepiscono pensioni basse; tale intervento è stato reso possibile grazie alla solidarietà intergenerazionale dei colleghi attivi”. (giornalistitalia.it)

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