La scrittrice Guzel’ Jachina vince la XVII edizione con il romanzo “Zuleika apre gli occhi”

Parla russo il Premio Tomasi di Lampedusa

Guzel’ Jachina

PALERMO – “Di faccia si stendeva un immenso costone di basse montagne, tutto giallo per il frumento mietuto, con le ristoppie tavolta bruciate, si scorgevano a malapena i paesi, Poggioreale, Contessa, Salaparuta, Gibellina”.
È questa la descrizione del panorama di Santa Margherità Belìce di Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel suo libro autobiografico “I ricordi d’infanzia”. E proprio il paesaggio descritto dal
grande scrittore siciliano autore de “Il Gattopardo”, sarà il palcoscenico della diciassettesima edizione del Premio letterario internazionale intitolato a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, vinto quest’anno dalla scrittrice russa Guzel’ Jachina con il suo romanzo “Zuleika apre gli occhi”.
Il libro vincitore di questa edizione del Premio, che per la prima volta non si svolgerà nella piazza principale del paese per le misure anti Covid, sarà presentato venerdì 7 agosto, alle ore 20, al Cafè House – Villa La Passeggiata di Santa Margherita Belìce.
All’incontro saranno presenti: Gioacchino Lanza Tomasi, presidente della giuria del Premio, Felice Cavallaro, direttore della “Strada degli scrittori”, Toti Ferlita, componente della giuria e Franco Valenti, sindaco di Santa Margherita di Belìce e Gori Sparacino, direttore del Premio.
Le varie edizioni del Premio letterario hanno visto la presenza, tra i vincitori, di Abraham B. Yehoshua, Tahar Ben Jelloun, Claudio Magris, Anita Desai, Edoardo Sanguineti, Amos Oz, Javier Marias, Fleur Jaeggy, Valeria Parrella, Emmanuel Carrère, Fernando Aramburu, Carlo Ginzburg e di tre premi Nobel per la letteratura: Kazuo Ishiguro, Mario Vargas Llosa e Orhan Pamuk. (ansa)

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