“Non si riescono a fare inchieste perché bloccate dal politico o dal mafioso di turno”

Pacchetti: “Ranucci offende i colleghi della Tgr Rai”

Il direttore della Tgr Rai, Roberto Pacchetti, e Sigfrido Ranucci

ROMA – «Leggo con profonda amarezza e incredulità che un collega della nostra azienda attribuisce a una testata come la Tgr una sudditanza nei confronti di poteri esterni. Queste gravissime parole colpiscono una delle realtà giornalistiche più attive del servizio pubblico. Pesanti macigni scagliati ad altezza uomo contro centinaia di colleghe e colleghi. Una simile affermazione, priva di riscontri e generalizzata, danneggia il giornalismo tutto, non solo quello regionale. Le dichiarazioni di Sigfrido Ranucci, secondo cui “nelle sedi regionali della Tgr non si riescono a fare inchieste perché bloccate dal politico o dal mafioso di turno” sono profondamente offensive per tutti noi che lavoriamo nelle redazioni della Tgr in tutta Italia».
Così il direttore della Tgr, Roberto Pacchetti, replica alle affermazioni fatte da Sigfrido Ranucci. «La Tgr – prosegue Pacchetti – fa inchieste, documenta e denuncia. Lo dimostrano i fatti:
la Tgr Calabria ha portato alla luce con inchieste dettagliate le infiltrazioni della ’ndrangheta nella pubblica amministrazione, aprendo spazi a testimonianze ignorate altrove.
La Tgr Campania ha documentato lo smaltimento illecito di rifiuti in aree sensibili, ricevendo minacce per il lavoro svolto.
La Tgr Puglia ha indagato sugli intrecci tra politica, appalti e criminalità locale, con approfondimenti su aziende e gare truccate.
La Tgr Trento e Bolzano ha sollevato con inchieste autonome criticità nella gestione dei fondi europei destinati alla montagna.
La Tgr Piemonte ha seguito con rigore l’affaire Ream-Fondazione Crt e le anomalie nei fondi sanitari regionali.
Questi sono solo alcuni esempi di un’attività costante, capillare e autonoma, spesso svolta in territori difficili e senza la visibilità dei grandi contenitori televisivi, ma non per questo meno incisiva o rilevante.
Se esistono pressioni indebite o tentativi di condizionamento vanno denunciati nelle sedi opportune, non affidati a dichiarazioni generalizzanti che alimentano sfiducia e confusione. La Tgr continuerà a fare giornalismo con rigore, indipendenza e responsabilità. Con fatti, orgoglio di appartenenza, e non con insinuazioni. Io continuerò a guardare Report. Invito Ranucci a seguire meglio i nostri Tg regionali e le nostre rubriche». (9colonne)

 

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