Carlo Murenu e Marcello Fadda erano a Kathmandu al momento del terremoto

Nepal: sani e salvi giornalista e fotografo sardi

Sale a 4500 il bilancio delle vittime del terremoto in Nepal, ma se ne temono 10.000

Sale a 4500 il bilancio delle vittime del terremoto in Nepal, ma se ne temono 10.000

CAGLIARI – Si trovavano a Kathmandu, tre giorni fa, quando la terra ha tremato seminando morte e distruzione. Due volontari sardi – il fotografo Carlo Murenu, di Cagliari, e il giornalista freelance Marcello Fadda, originario del Nuorese – stanno bene e, come sottolineato da Luisa Zedda, coordinatrice delle attività del Servizio Volontario Europeo per l’associazione Tdm 2000, “stanno valutando un’eventuale permanenza nel paese per aiutare la popolazione”.
I due volontari si trovano in Nepal da ottobre, per un progetto di volontariato della durata di dieci mesi. “Con loro ci sono due volontarie polacche e un ragazzo e una ragazza francesi – spiega all’Ansa Zedda – sono impegnati in progetti ambientali e sociali”.
La coordinatrice, subito dopo il terremoto, si è messa in contatto con i volontari. “Sabato si trovavano a Kathmandu – racconta – hanno sentito le forti scosse di terremoto. Per fortuna erano nella parte nuova della città, quella in cui le strutture e gli stabili sono più sicuri. Hanno difficoltà a mettersi in contatto con l’Italia, accendono periodicamente il cellulare per le veloci comunicazioni, poi lo spengono per risparmiare la batteria. Ci sono grossi problemi per l’elettricità, ma anche per i generi di prima necessità e l’acqua”.
Nei prossimi giorni, salvo eventuali altre decisioni, quando i collegamenti aerei saranno ristabiliti i due sardi faranno ritorno a casa.
“Noi ci siamo già attivati per organizzare tutto – conclude Zedda – speriamo che il peggio sia passato”. (Ansa)

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