La provocazione di Pino Nano a 90 anni dalla nascita della mistica di Paravati

Natuzza Evolo: “Facciamone un film”

Una giovane Natuzza Evolo

Una giovane Natuzza Evolo

ROMA – Il 23 agosto scorso, se fosse ancora viva, Natuzza Evolo avrebbe compiuto i suoi primi 90 anni, e avremmo tutti detto, ne sono certo, “90 anni ben portati”. In realtà se ne è andata molto prima, e il 1 novembre prossimo saranno ormai trascorsi cinque anni dalla sua morte. Era il 1 novembre del 2009.
Eppure la storia di questa donna, che “parlava con i defunti”, che aveva il “dono della bilocazione”, che “invocava i miracoli”, che aveva le stigmate alle mani e ai piedi, che durante la Pasqua viveva il mistero delle “essudazioni ematiche”, che “parlava con la Madonna e l’Angelo Custode”, che “parlava lingue diverse dalla sua” pur essendo analfabeta, e che era in grado di “predire il futuro”, ha tutti gli elementi e le caratteristiche ideali per diventare oggi un soggetto cinematografico di grande impatto mediatico.

Le stigmate sui polsi di Natuzza

Le stigmate sui polsi di Natuzza

Se io fossi un regista, ma purtroppo non lo sono, o anche un produttore, prenderei come punto di partenza i bellissimi libri scritti in questi anni su di lei – penso, tra gli altri, al lavoro di Luciano Regolo, che ne ha ricostruito la biografia  in maniera fedele e completa – , e ne farei un soggetto per la televisione.
Come supervisore dei testi chiederei invece aiuto a Valerio Marinelli, instancabile docente universitario, autore di almeno dieci pubblicazioni diverse, che di Natuzza sa più di quanto non sappiano i figli e gli stessi nipoti della donna di Paravati. E allo storico Rocco Turi, che è anche uno straordinario e maniacale sociologo delle periferie, affiderei il compito più singolare: la ricostruzione scenografica dei luoghi dove Natuzza ebbe per la prima volta la visione della Madonna.
Infine chiederei uno “sguardo generale” a Luigi Maria Lombardi Satriani e a Vito Teti, maestri sofisticatissimi di etnologia, e ne farei una fiction di due puntate, rigorosamente bilingue, in italiano e in inglese, e la manderei immediatamente al Grande Concorso della Mostra del Cinema di Venezia. Subito dopo la proporrei direttamente al mercato internazionale del cinema.
Un lavoro ben fatto, sono certo, avrebbe un successo mediatico e popolare senza precedenti, perché la storia vera di Natuzza Evolo è affascinante e coinvolgente.
La Rai già molti anni fa dimostrò nei fatti di credere molto al “fenomeno-Natuzza”, mandò infatti in onda una serie di approfondimenti e di “speciali” che ebbero ascolti davvero record, rinviando forse la decisione di farne un film, questa volta finalmente completo, in un momento successivo. Magari dopo la sua morte, e dopo aver capito meglio quale sarebbe stata la posizione ufficiale di Santa Romana Chiesa rispetto alle prove raccolte sulla mistica calabrese.

Emografie sulle ginocchia di Natuzza

Emografie sulle ginocchia di Natuzza

Oggi, a novant’anni dalla sua nascita, e a 5 anni di distanza dalla sua scomparsa, credo che sia arrivato il momento più giusto per ripensare ad un progetto ambizioso sulla storia di Natuzza Evolo, anche perché vorrei ricordare che, trascorso il primo novembre 2014, da questo momento la Chiesa potrà ufficialmente avviare il processo di beatificazione di “mamma Natuzza”.
Va detto che anche all’interno della Santa Sede, in questa direzione, si coglie oggi con mano una disponibilità diversa dal passato. Nessuno, tra le alte gerarchie della Chiesa, sembra nutrire più nessun dubbio sulla serietà del “fenomeno Natuzza-Evolo”, e sui “frutti-sacri” legati all’esperienza terrena di questa donna.
Sono davvero in tanti ormai a credere che Natuzza potrebbe diventare Santa già molto prima di quanto non si possa immaginare. Come e quando tutto questo potrà accadere, non è facile stabilirlo, negli uffici vaticani più inaccessibili e più “attenti alle cose da non dire” si coglie la sensazione netta che Natuzza sia già diventata, suo malgrado povera donna, indiscutibile patrimonio della testimonianza cristiana, ma questo ormai lo si dice da quasi un secolo a questa parte. Vorrei azzardare qui una provocazione: sia direttamente la Regione, magari attraverso Calabria Film Commission, a realizzare un film sulla vita e sulla storia di Natuzza Evolo.
Mi candido formalmente a lavorare su un progetto di questo tipo in maniera assolutamente gratuita per tutto il resto della mia vita. Credetemi, nessuno meglio di questa meravigliosa “donna con le stigmate” potrebbe raccontare la magia della nostra pietà popolare e della tradizione cristiana della nostra gente in ogni parte del mondo.

Uno dei tanti Speciali Rai su Natuzza

Uno dei tanti Speciali Rai su Natuzza

E nessuno meglio di Natuzza potrebbe oggi rappresentare il simbolo più autentico e l’icona più riconoscibile della Calabria “buona e fedele” in tutte e cinque i continenti del pianeta. Ma leggendo le cronache di questi anni temo che un’ipotesi di riflessione e di lavoro come questa, chiamatela anche provocazione, rischierebbe di restare sommersa dalla tradizionale disattenzione di certa burocrazia regionale ancora per decenni.
E allora mi scuso davvero per aver pensato tutto questo, anche se per me, che da vent’anni a questa parte ho conosciuto personalmente e profondamente bene Natuzza Evolo, rimane un tema assai suggestivo e fortemente avvolgente. (giornalistitalia.it)

Pino Nano

3 commenti

  1. Alberto De Stefano

    Grande custode della memoria della Calabria, accoratamente, con la passsione con cui sin da giovanissimo ha esercitato un giornalismo vero, popolare, auspica che si realizzi l’atteso film-ricostruzione della vita della mistica di Paravati. Chi può l’ascolti, ed insieme a tutti i rispettabili nomi che indica per la sceneggiatura aggiungerei proprio il suo, Pino Nano,testimone diretto di una storia bellissima.

    • Magari. Sarebbe una gran cosa bella per l’intera Calabria.

      • Vincenzo Puntoriero

        Mi auguro che qualcuno abbia conoscenze nel mondo dello spettacolo e faccia presente a qualche regista il “caso” di Natuzza Evolo perché, sicuramente, oltre al bene che lei ha creato con l’aiuto di Nostro Signore, un eventuale film farebbe vedere a tutto il mondo la vera Calabria. La Calabria della gente onesta, umile, sincera, devota e pronta ad aiutare il prossimo. Come Natuzza ha fatto per tutta la vita.

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