Vice caporedattore della Nazione, consigliere Odg e delegato Casagit aveva 61 anni

Morto improvvisamente Michele Manzotti

Michele Manzotti

FIRENZE – Improvvisa scomparsa del giornalista Michele Manzotti, vice caporedattore del quotidiano La Nazione di Firenze, in servizio all’Ufficio centrale – Province, e musicologo. Stroncato da un ictus, è morto, ieri sera a Roma, dove si era recato per assistere ad un concerto.

Michele Manzotti

Nato a Firenze il 3 novembre 1960, laureato in lettere, era giornalista professionista iscritto all’Ordine della Toscana dal 5 maggio 1992. Dopo aver collaborato con varie riviste e insegnato storia della musica al Liceo musicale di Arezzo, era stato assunto al quotidiano Il Resto del Carlino nel 1990 e dal 1995 al 2021 ha lavorato a La Nazione, dove è diventato vice caporedattore all’ufficio centrale.
Nel 2002 in “Civiltà Musicale” è stato pubblicato il suo catalogo delle musiche non operistiche di Arrigo Boito. Dello stesso anno è l’uscita del libro Attilio Brugnoli-Il pianoforte e la sua mano (Polistampa, Firenze) con cd allegato contenente la prima incisione assoluta delle musiche di Brugnoli, compositore di cui ha poi raccolto l’opera omnia per l’Enap stampata da Laterza nel 2006.
Ha curato trasmissioni per l’emittente Rete Toscana Classica, scritto i libri My name is Pasquale dedicato a Nicola Arigliano (con Ernesto de Pascale, Stampa Alternativa 2003) e Jethro Tull (Editori riuniti 2003) e, dal 2011, diretto Il popolo del Blues (www.ilpopolodelblues.com), sito del quale è stato uno dei conduttori dell’omonimo programma radio su Controradio Firenze.

Michele Manzotti con Enzo Jannacci, 2003

Era presidente dell’Agimp (Associazione giornalisti e critici musicali legati ai linguaggi popolari) e faceva dell’European Folk Network. Attivamente impegnato negli istituti di categoria dei giornalisti, dal 2009 era delegato per la Toscana della Casagit, la Cassa di assistenza integrativa giornalisti, e dal 2020 consigliere dell’Ordine dei giornalisti della Toscana dove, assieme al collega Stefano Fabbri, aveva dato vita alla lista “Noi giornalisti toscani” riuscendo nell’impresa di aprire una fase nuova nella regione mettendo fine al “pensiero unico”.
E lo stesso Stefano Fabbri ricorda, infatti, «l’amico gentile e geniale, musicologo raffinato e cronista di razza, collega mite e risoluto, compagno di banco all’Odg e di tante battaglie per i giornalisti, complice di un pensiero divergente e poco incline all’essere allineato e coperto. Ti piango insieme a Susanna che, ieri sera, ricordava come in buona parte sia stata sua la “colpa” di averti spinto verso la professione senza rinunciare alla tua passione per la musica».
L’ultimo saluto sarà possibile darlo a Roma, sabato 30 aprile nella camera ardente dell’Ospedale San Camillo, dalle ore 10 e ore 13, e a Firenze dalle ore 10 di lunedì 2 maggio dove, alle 15, saranno celebrati i funerali nella Chiesa di Sant’Ilario a Colombaia.
Alla moglie Laura Morotti, ai figli Gaia e Lorenzo, ed ai colleghi il profondo cordoglio del Direttore e della Redazione di Giornalisti Italia. (giornalistitalia.it)

 

 

 

I commenti sono chiusi.