Scritto di suo pugno dal Maestro, sarà pubblicato domani su tutti i quotidiani di carta

Morricone e il suo necrologio per la stampa

Ennio Morricone e sua moglie Maria Travia

ROMA – «A mia moglie Maria il più doloroso addio». Lo sottolinea Ennio Morricone, scomparso nella notte a 91 anni (era nato a Roma il 10 novembre 1928), in un composto e struggente necrologio che si è voluto scrivere da solo, in prima persona, e che domani – riferisce l’amico di famiglia e suo legale Giorgio Assumma, che lo ha diffuso – verrà pubblicato su tutti i quotidiani.
“Io, ENNIO MORRICONE, sono morto”: questo l’incipit del necrologio nel quale il Maestro, Premio Oscar, ricorda con particolare affetto il regista Giuseppe Tornatore (“Peppuccio”) e altri amici “fraterni”, abbraccia i figli, le sorelle, i nipoti.
Ecco il testo, vergato di suo pugno dal musicista celebrato in queste ore dalla stampa internazionale, che l’avvocato Assumma ha appena diffuso:

Ennio Morricone stringe l’Oscar alla carriera ricevuto nel 2007

«Io, ENNIO MORRICONE, sono morto. Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati sempre vicino e anche a quelli un po’ lontani che saluto con grande affetto. Impossibile nominarli tutti. Ma un ricordo particolare è per Peppuccio e Roberta, amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra vita. C’è una sola ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata: non voglio disturbare.
Saluto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert, per aver condiviso con me e la mia famiglia gran parte della mia vita.
Voglio ricordare con amore le mie sorelle Adriana, Maria, Franca e i loro cari e far sapere loro quanto gli ho voluto bene. Un saluto pieno, intenso e profondo ai miei figli Marco, Alessandra, Andrea, Giovanni, mia nuora Monica, e ai miei nipoti Francesca, Valentina, Francesco e Luca. Spero che comprendano quanto li ho amati.
Per ultima Maria (ma non ultima). A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio». (giornalistitalia.it)

Ennio Morricone e Giuseppe Tornatore

 

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