Il cronista del Giornale di Monza inseguito da 15 uomini, è stato medicato dal 118

Monza: rissa tra migranti, aggredito un giornalista

La rissa vicino alla stazione di Monza (foto Giornale di Monza)

MONZA (Monza-Brianza) – «Maxi rissa in stazione: aggredito anche un nostro cronista». Lo racconta il Giornale di Monza, che spiega quanto accaduto oggi nei pressi della stazione ferroviaria al “malcapitato” collega: «Hanno tentato di rubargli il cellulare con il quale stava filmando la violenta lite tra extracomunitari. È stato medicato dal 118 intervenuto sul posto».
«Il nostro giornalista – scrive il Giornale di Monza – si è trovato davanti una quindicina di giovani uomini di colore, che si picchiavano. È bastato anche solo che prendesse il telefono per documentare la rissa che è stato inseguito e aggredito da alcuni dei presenti. Si è dovuto rifugiare all’interno di un vicino esercizio commerciale».

FNSI E CNOG: «ENNESIMA INTIMDAZIONE A CHI RACCONTA VIOLENZA E MALAFFARE»

«Finire in ospedale perché si racconta in diretta un fatto di cronaca. È stato questo il destino di un collega del Giornale di Monza che oggi, intervenuto per documentare la violenta maxi rissa tra migranti (con un ferito grave) che era in corso alla stazione di Monza, è stato aggredito da alcuni dei protagonisti mentre filmava con il cellulare quanto stava accadendo».
È quanto denunciano Federazione nazionale della Stampa italiana, Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Associazione Lombarda dei Giornalisti e Gruppo Cronisti Lombardi che sono “al fianco del collega” ed esprimono “solidarietà al giornalista e ai cronisti monzesi”.
«Questo è l’ennesimo atto intimidatorio nei confronti di chi fa il proprio lavoro, illuminando le nostre città e raccontando violenza e malaffare», commentano Sindacato, Ordine nazionale e Gruppo Cronisti Lombardi.
«Fare i cronisti oggi – chiosano – è sempre più un lavoro a rischio. Confidiamo che, grazie alle testimonianze e alle immagini, le autorità competenti possano accertare le responsabilità dell’aggressione e mettere così un freno a un pericoloso dilagare di violenze sui territori e contro i giornalisti in particolare». (giornalistitalia.it)

I commenti sono chiusi.