L’azienda dei piumini nega tutto: “Nel servizio dati inattendibili e fuorvianti”

Moncler contro Report: la palla passa ai legali

La copertina del servizio di Report su Moncler

La copertina del servizio choc di Report su Moncler e la “spiumatura” atroce delle oche

ROMA – La Moncler ha dato mandato ai propri legali per tutelarsi in tutte le sedi dopo il servizio trasmesso ieri sera dalla trasmissione Report su Rai Tre.
Moncler, inoltre, fa una serie di precisazioni sul servizio trasmesso. In particolare specifica che “tutte le piume utilizzate in azienda provengono da fornitori altamente qualificati che aderiscono ai principi dell’ente europeo Edfa e che sono obbligati contrattualmente a garantire il rispetto dei principi a tutela degli animali, come riportato dal codice etico Moncler”.
“Tali fornitori – si legge in un comunicato – sono ad oggi situati in Italia, Francia e Nord America. Non sussiste quindi alcun legame con le immagini forti mandate in onda riferite a allevatori, fornitori o aziende che operano in maniera impropria o illegale, e che sono state associate in maniera del tutto strumentale a Moncler”. Per quanto riguarda la produzione, Moncler conferma, come già ha comunicato, inascoltata, a Report, che produce in Italia e in Europa: in Italia quantità limitate, e in Europa nei luoghi deputati a sostenere la produzione di ingenti volumi con elevato know-how tecnico che garantisca la migliore qualità riconosciuta a Moncler dai consumatori”.
“Moncler non ha mai spostato la produzione come afferma il servizio, visto che da sempre produce anche in Est Europa. In Italia ha mantenuto collaborazioni efficienti con i migliori laboratori. Per quanto riguarda i ricarichi, il costo del prodotto viene moltiplicato, come d’uso nel settore lusso, di un coefficiente pari a circa il 2,5 dall’azienda al negoziante, a copertura dei costi indiretti di gestione e distribuzione. Nei vari Paesi la distribuzione applica poi, in base al proprio mercato di riferimento, il ricarico in uso in quel mercato. E’ evidente quindi che le cifre menzionate nel servizio, che prendono in considerazione solo una piccola parte del costo complessivo del prodotto, sono del tutto inattendibili e fuorvianti”. (Asca)

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