Michele Albanese da sette anni sotto scorta: “Non ci ruberete mai il nostro futuro”

Minacciato dalla mafia, isolato dai falsi paladini

Michele Albanese (foto Giornalisti Italia)

REGGIO CALABRIA – Sette anni … un periodo sospeso della mia vita. Anni di vita sotto scorta rubati alla mia libertà personale. Tutela resa necessaria per aver salva la vita e continuare a fare il mio lavoro.
Sette anni di rinunce e di responsabilità. Anni che nessuno mi restituirà. Tratti di vita che sono trascorsi con il rispetto dello Stato che mi protegge da chi voleva attentare alla mia vita, stracci di uomini, essi sì, senza speranza e senza dignità. Un piano scoperto e debellato.
Voglio ancora una volta dire grazie ai ragazzi della Polizia di Stato con i quali cammino e vivo e che compensano coloro che, invece, mi hanno voltato le spalle cercando di isolarmi. Isolamento che continua nonostante retorici proclami e ipocriti annunci.
Resisto e vivo la mia vita da uomo “Libero”, nonostante restrizioni e isolamenti, abbandoni ed attacchi inaccettabili. La mia battaglia continua nonostante il livore di gentaglia, gli odi degli avvelenatori sociali e di pseudo “uomini d’onore” che pensano di dettare legge nella mia terra.
La mia battaglia continua sullo stesso sentiero di chi ritiene la ‘ndrangheta essere il primo impedimento alla crescita economica e sociale della Calabria. Non ci ruberete mai il nostro futuro perché voi puzzate di morte e di sconfitta che arriverà prima o poi. (giornalistitalia.it)

Michele Albanese

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