Dalla “5.0” alla direttiva sul copyright difendendo contributi e giusta remunerazione

Martella: “Legge di Bilancio attenta all’editoria”

Andrea Martella

VENEZIA – Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria ed all’Informazione, Andrea Martella (Pd), nel corso di un incontro organizzato dal

sindacato giornalisti Veneto che si è tenuto a Venezia, ha affermato che “nell’informazione si saldano due valori strettamente connessi e parimenti tutelati dall’articolo 21 della Costituzione: la libertà di pensiero e il pluralismo. In questo quadro, il ruolo dei pubblici poteri è duplice: per un verso devono vigilare affinché sia assicurata ai cittadini la libertà e la qualità dell’informazione e, per altro verso, hanno l’obbligo di tutelare concretamente l’espressione pluralistica”.
Molti i temi al centro del dibattito, inerenti alle complesse sfide che il mondo del giornalismo e dell’editoria si ritrovano oggi ad affrontare. “Da almeno un decennio”, ha ricordato Martella, “il sistema della stampa periodica e quotidiana attraversa una crisi durissima, che ancora non mostra segni di flessione. La sfida per uscire dalla crisi si può vincere ed è giunto il momento di fare delle scelte politiche capaci di avviare e consolidare un’inversione dei trend negativi che caratterizzano i principali fattori industriali e finanziari delle imprese editoriali. Penso ad un insieme di interventi da incardinare in Editoria 5.0, una nuova legge al passo con i tempi ed in grado di rilanciare l’intero settore”.
Con questo orizzonte, nel suo intervento, il sottosegretario ha messo in evidenza la necessità di ingaggiare una “severa lotta alle fake news, un serio problema non solo per la qualità dell’informazione, ma per la qualità della nostra democrazia”.
Altra sottolineatura fatta da Martella, quella relativa al “processo di progressiva precarizzazione del lavoro giornalistico, che per ampiezza e qualità ha trasformato negli ultimi anni lo storico fenomeno del precariato nelle redazioni in un connotato strutturale, e che va contrastato. Occorre poi riconoscere a tutti i giornalisti un equo compenso, da individuarsi secondo criteri certi e condivisi”.
Martella ha, quindi, rilanciato la proposta di “destinare al sistema editoriale una quota del gettito della digital tax, per finanziare tra le altre cose un sistema di incentivi rivolto alle scuole e alle persone fisiche per l’acquisto di abbonamenti a giornali e periodici, cartacei e digitali”, assicurando al tempo stesso una “marcatura stretta, con ogni strumento efficace, contro l’odioso fenomeno della pirateria. La dignità del lavoro giornalistico e la qualità dell’informazione si difendono anche riconoscendo la giusta remunerazione ai contenuti editoriali che le piattaforme digitali oggi utilizzano gratuitamente, ricavandone enormi profitti”.
“Va in questa direzione – ha ancora aggiunto il sottosegretario all’Editoria – un altro strumento cruciale, costituito dalla direttiva sul copyright adottata dall’Unione europea nel luglio scorso. L’Italia dovrà recepirla garantendo un adeguato bilanciamento degli interessi coinvolti”.
“Per riguarda il mio impegno, già dalla legge di Bilancio che il governo si accinge a presentare, esso – ha concluso Martella – sarà, dunque, volto ad assicurare la continuità e la stabilità del sostegno pubblico, diretto e indiretto, al sistema editoriale, ad incentivare la domanda di informazione di qualità e, non da ultimo, a sostenere tutti i soggetti della filiera, dagli editori agli edicolanti, nel loro percorso di innovazione e trasformazione tecnologica e digitale”. (agenzia nova)

 

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