Per gli editori che devono concretamente investire. Fondamentale il ruolo delle agenzie

Marra: “Il giornalismo ha bisogno di nuove regole”

Giuseppe Marra

ROMA – «Il sottosegretario Martella ci trova disponibili, come sempre, per questa nuova fase di confronto annunciata già nelle sue comunicazioni programmatiche alle commissioni parlamentari competenti. Presentammo già le nostre proposte al precedente Governo e siamo pronti a partecipare con impegno e massima disponibilità di tavoli proposti dal sottosegretario Martella».
Così il giornalista Pippo Marra, l’editore dell’Adnkronos risponde al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Andrea Martella, che oggi dalle colonne del  quotidiano “Il Sole 24 Ore” ha annunciato il piano “Editoria 5.0”, un organico intervento legislativo di riforma di tutti gli strumenti, diretti e indiretti, di pubblico sostegno all’editoria.

Andrea Martella

«Proprio riguardo a quanto più volte affermato dal sottosegretario in materia di agenzie di stampa – spiega Marra – ci permettiamo di sottolineare e di associarci al richiamo fatto dalla recente sentenza della Corte Costituzionale in materia di informazione e di pluralismo dell’informazione. Sono proprio le parole della Corte Costituzionale (che a dire il vero ribadisce analoghi suoi pronunciamenti degli ultimi 45 anni) l’autorevole e basilare punto fermo da cui partire per un intervento regolatorio in grado di superare, come abbiamo più volte denunciato, una frettolosa e superficiale interpretazione della direttiva europea in materia di concorrenza ed un codice degli appalti che negli ultimi anni ha assunto le forme mostruose di un Moloch a cui tutto sacrificare».
D’altra parte, prosegue l’editore dell’Adnkronos, «apprezziamo l’ottimismo insito nel richiamo fatto dal sottosegretario Martella alle “infrastrutture immateriali” del Paese come pilastri fondamentali della democrazia e della convivenza civile. Ed in tale contesto cosa c’è di più “infrastrutturale” delle agenzie di stampa nazionali? Esse hanno il compito incessante di offrire al sistema editoriale la materia prima per costruire i loro prodotti ed allo Stato, come alle Regioni ed alle aziende pubbliche e private, la possibilità di accedere in tempo reale ad un flusso obiettivo, continuo, tanto immediato quanto verificato e certificato, di notizie e di fatti».
«Servono, quindi, nuove regole, ha ragione il sottosegretario Martella, che siano realmente un intervento di regolazione non occasionale che abbia una reale e lungimirante visione del sistema editoriale dei prossimi anni.
Nuove regole – aggiunge Marra – in grado di offrire un certo grado di stabilità che consenta agli editori come noi, che facciamo da sempre solo questo mestiere, di continuare ad investire in questo settore. Un nuovo quadro di norme e regole, anche deontologiche, in grado realmente di superare la fase attuale e di contemperare in maniera moderna e intelligente pluralismo dell’informazione, qualità del prodotto giornalistico ed efficiente allocazione delle risorse pubbliche, ricordando come dal dopoguerra ad oggi sono le grandi agenzie di stampa nazionali ad assicurare a diverse migliaia di uffici pubblici statali e regionali, di medio ed alto grado, un flusso informativo obiettivo è di esauriente in grado di offrire con sicurezza ed affidabilità il reale quadro degli avvenimenti e contribuire così al consolidamento della democrazia ed allo sviluppo sociale ed economico del Paese». (adnkronos)

 

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