Giornalista e appassionata di ricerca storica, ricostruisce realtà e fatti ancora attuali

Maria Rosa Marsilio racconta la Novara del 1565

Maria Rosa Marsilio, in abito bluette, durante la presentazione del suo libro (foto Giornalisti Italia)

NOVARA – Una storia ambientata nella “Novara del 1565” è al centro del libro di Maria Rosa Marsilio, che è giornalista, ma soprattutto appassionata di ricerca storica. Il volume (Edizioni Astragalo, 120 pagine, 12 euro) è impreziosito dalle illustrazioni di Paola Camoriano e da una grafica accattivante di Bruno Testa.
Marsilio è una cronista a tutto tondo che si è occupata di cronaca a 360 gradi. Adesso è una “firma” della catena dei giornali diocesani. Pubblica soprattutto per la testata in edicola a Novara “L’Azione” e in quella distribuita a Bellinzago “Il Ricreo”. Ma, fra i tanti argomenti che tratta, quello che – parole sue – l’appassiona maggiormente è la divulgazione storica. Soprattutto locale. Questa sua passione l’ha portata a ideare e condurre alcune serate televisive dedicate alla storia di Novara e ai Castelli del novarese. Un format che ha consentito di riscoprire gli angoli più suggestivi della città e della provincia.
«Il volume – commenta Maria Rosa Marsilio – è il frutto di un lavoro lungo e complesso perché ha comportato una meticolosa ricerca d’archivio. Questo libro ha l’obbiettivo di avvicinare il lettore alla storia del territorio novarese e lo dedico a tutte le donne».
Il volume racconta la Novara del 1565 e la protagonista è Jolanda Filiberta di Challant, una donna che affronta la vita sotto il segno della libertà. Non accetta le nozze imposte dalla famiglia, scappa di casa e si sposa con un altro uomo – sempre nobile – ma non così gradito alla famiglia.
Fatto sta che la libertà si paga e questa donna coraggiosa alla fine viene uccisa dalle convenzioni del tempo alle quali era impossibile sfuggire.
L’autrice, per raccontare le vicende di questi decenni del Rinascimento, ha utilizzato lo stratagemma di immaginare un raduno di fantasmi – fantasmi di donne – dove Filiberta di Challant, con alcune “amiche”, recupera la memoria del passato e rivendica le sue scelte. Anche le altre, del resto, hanno da denunciare soprusi e maltrattamenti, coabitazioni forzate, scelte imposte e decisioni altrui alle quali dovevano solo obbedire. Per questo Marsilio sottolinea che il volume ripropone per l’altro ieri ciò che avviene oggi ed è di stretta attualità.
I femminicidi erano abituali nei secoli “bui” e in quelli rinascimentali come – purtroppo – sono frequenti oggi. (giornalistitalia.it)

 

 

 

 

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