Nella sua storia non fu stampato solo dopo la breccia di Porta Pia e la presa di Roma

L’Osservatore Romano on line, ma non è una resa

CITTA’ DEL VATICANO – «Decisione sofferta ma necessaria». Così il direttore dell’Osservatore Romano, Andrea Monda, definisce all’Adnkronos la disposizione con la quale, a partire da giovedì prossimo, l’organo ufficiale di informazione della Santa Sede non sarà più stampato, ma uscirà soltanto online, a causa dell’emergenza legata al Coronavirus, in attesa di tornare anche nella sua versione cartacea quando la situazione sanitaria del Paese lo consentirà.

Andrea Monda

«Nella lunga storia del quotidiano vaticano, che data dal 1861 e ha dunque più di un secolo e mezzo, era successo soltanto una volta che il giornale non fosse stampato: ma – ricorda Monda – quello era il 20 settembre del 1870 subito dopo la breccia di Porta Pia e la presa di Roma, con la fine dello Stato Pontificio e del potere temporale del Papa … È l’unico “buco”, che durò alcuni giorni: ma ora non accadrà neanche questo, perché adesso esiste internet, il web, e l’edizione online uscirà regolarmente: rinunciamo soltanto e temporaneamente alla realizzazione della versione stampata».
Spiega il direttore Monda: «Ora avevamo la necessità di contenere la situazione per motivi cautelari, di prudenza; ma in realtà non cambia nulla. Noi continuiamo a fare il giornale come sempre – vi lavorano una sessantina di persone, fra cui una quarantina di giornalisti dei quali circa venti per l’edizione italiana, già quasi tutti in smart working – l’Osservatore Romano resta identico a quello che siamo abituati a sfogliare, soltanto che tecnicamente produciamo un file, un pdf, per l’edizione che è solo informatica per essere diffusa in rete. Ma non cambia nulla, la foliazione rimane la stessa. Il giornale cartaceo tornerà, speriamo al più presto, perché l’Osservatore Romano e la carta hanno un filo intrecciato, che non finirà mai». (adnkronos)

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