Lo rileva l’Agcom nella relazione annuale. Poi l’appello: “Salviamo Radio Radicale”

L’informazione locale attira l’86% dei cittadini

Il presidente AgCom Angelo Marcello Cardani

ROMA – «Nonostante i media locali costituiscano una risorsa indispensabile del sistema informativo, specie in una società globalizzata in cui le identità locali assumono un nuovo, fondamentale ruolo di connettività sociale, gli stessi rischiano di perdere attenzione e approfondimento dall’ecosistema digitale dell’informazione nazionale e internazionale».
È quanto evidenzia l’Agcom nella relazione annuale presentata questa mattina alla Camera dei deputati.
«In Italia – viene precisato – l’attenzione verso l’informazione locale, che rappresenta una fattispecie di informazione avente la caratteristica di essere circoscritta al territorio o alla realta’ locale, appare ampia, se si considera che l’86% dei cittadini si informa abitualmente su fatti locali, attraverso canali televisivi, emittenti radio, quotidiani o servizi online (siti e app di testate online, social network, motori di ricerca), anche se caratterizzata da accentuata disomogeneità tra le diverse aree del Paese».

«SALVAGUARDARE IL RUOLO DI RADIO RADICALE»

«È importante che il servizio pubblico possa operare nell’interesse dei cittadini secondo criteri di efficienza e di efficacia. L’Autorithy ha evidenziato più volte l’importanza dei servizi destinati ad obiettivi di interesse generale, da ultimo ribadendo – attraverso la segnalazione inviata al Governo nel mese di aprile – l’importanza di salvaguardare il ruolo finora svolto da Radio Radicale nel garantire un servizio radiofonico e multimediale destinato all’informazione».
Parole del presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, che ha illustrato alla Camera le attività messe a punto durante il suo mandato che, iniziato 7 anni fa, si concluderà a fine luglio.

WEB E PUBBLICITA’: «RISCHIO DI POSIZIONI DOMINANTI»

Quindi, la raccolta pubblicitaria da parte delle piattaforme digitali. Per i big del web «i ricavi crescono a doppia cifra da molti anni, avviandosi a valicare, in termini di valore, la soglia dei tre miliardi di euro», ha spiegtao il presidente dell’Agcom, evocando il rischio di monopoli.
«Attorno a questa crescita di valore c’è – ha continuato Cardani – un mutamento di parametro che riguarda le particolari politiche commerciali adottate dalle piattaforme digitali e i rischi del determinarsi di posizioni dominanti sul mercato pubblicitario, anche riguardo alle modalità di raccolta, alle asimmetrie con gli altri protagonisti del mercato, a tutti i possibili nuovi usi dei dati di audience e diffusione, nonché all’utilizzo dei Big Data da parte di questi soggetti». (giornalistitalia.it)

IL RAPPORTO ANNUALE DELL’AGCOM – Versione integrale

 

 

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