Domani Sindacato Cronisti Romani al fianco del giornalista Vittorio Buongiorno

Latina con i cronisti in piazza per la legalità

Vittorio Buongiorno

Vittorio Buongiorno

Fabio Morabito

LATINA – Domani, sabato 17 ottobre, alle ore 18 a Latina, si scende in piazza per la legalità. “Questa volta – afferma il Sindacato Cronisti Romani presieduto da Fabio Morabito – non è una manifestazione di protesta, ma di solidarietà agli inquirenti, e ai minacciati dalla malavita. Come il nostro collega Vittorio Buongiorno, responsabile della Redazione di Latina del Messaggero, bersaglio di una minaccia davanti a tutti, al termine della messa, dentro la Cattedrale della città”.
Una manifestazione in Piazza del Popolo, davanti al Comune, dopo che l’operazione di polizia “Don’t touch”, che avrebbe sgominato una holding del crimine, si è conclusa con 24 arresti. Al termine della retata è stato reso noto un episodio che risale a diversi mesi fa, ma che non fu divulgato dalla stampa su richiesta della magistratura, che temeva di danneggiare le indagini in corso. La minaccia fu rivolta a Buongiorno da Gianluca Tuma, tra gli arrestati di “Don’t touch”, come uno dei capi della presunta organizzazione. Tuma era stato citato da Buongiorno in alcuni articoli sui legami tra criminalità e politica usciti sulle pagine del Messaggero.
“Hai visto cosa succede in Francia a chi usa la penna scorrettamente?” è la frase detta a Buongiorno, che ha immediatamente sporto denuncia. Una frase intimidatoria in stile mafioso, perché chiaramente riferita alla (allora recente) strage in Francia dentro la redazione di Charlie Hebdo. Il Sindacato cronisti romani è solidale con Vittorio Buongiorno e si compiace dell’esito dell’operazione di polizia che si presume abbia debellato una pericolosissima organizzazione criminale.
“La manifestazione di sabato – alla quale il Sindacato cronisti romani idealmente aderisce – è il desiderio della città onesta di essere visibile, è un ringraziamento a Buongiorno e agli altri giornalisti, e agli altri cittadini, che si sono rifiutati di proteggere il crimine con l’omertà”.

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