Adnkronos: “Facciamo chiarezza”. Come Federica Corsini scrisse al Garante 2 mesi prima

La mail di Sangiuliano non legata alla multa di Report

Gennaro Sangiuliano, Sigfrido Ranucci e il reclamo dichiarato “infondato” dal Garante

ROMA – «La mail dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano al consigliere dell’Authority Agostino Ghiglia non riguardava l’esposto sull’audio “privato” trasmesso da Report che è stato, in questi giorni, sanzionato con 150mila euro di multa dal Garante. È una semplice questione di date».

Agostino Ghiglia

Lo afferma l’agenzia di stampa Adnkronos ricordando che «la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci, infatti, andò in onda a dicembre. Mentre la mail di Sangiuliano a Ghiglia, stando a quanto ha anticipato Report, è datata 13 ottobre. Come avrebbero fatto Sangiuliano e la moglie Federica Corsini a fare un esposto con due mesi di anticipo? La risposta è che c’è o si fa una grande confusione di date e di esposti. Proviamo a fare chiarezza».
«Il giorno 10 ottobre 2024 – ricorda ancora Adnkronos – Sangiuliano e Corsini presentano al Garante della Privacy esposti separati chiedendo di essere tutelati dopo i servizi del settimanale Chi, del quotidiano Repubblica e dei siti Dagospia, Fanpage e Today. Secondo Report qualche giorno dopo, il 13 ottobre per l’appunto, Sangiuliano avrebbe inviato una mail al consigliere dell’Autorità, Agostino Ghiglia, scrivendo: “Caro Agostino, non chiediamo alcun trattamento di favore ma solo i diritti di ogni cittadino”. E sempre secondo Report Ghiglia avrebbe sollecitato l’attivazione di un procedimento d’urgenza. Ma la telefonata avrebbe sortito in realtà tutt’altro effetto».

Federica Corsini

Come ha potuto verificare l’Adnkronos, infatti, «il reclamo di Sangiuliano presentato a ottobre è stato rigettato e dichiarato “infondato”. Quello della Corsini, invece, è ancora pendente. Tutto ciò, quindi, non avrebbe legami con l’audio trasmesso dal programma di Ranucci l’8 dicembre 2024. Sangiuliano e sua moglie, nello stesso giorno, presentarono una diffida per impedire la messa in onda delle loro conversazioni private. Ed è questa segnalazione da cui è scaturito il procedimento che ha portato l’Autorità a comminare una multa da 150mila euro alla Rai per la violazione della privacy compiuta dalla trasmissione Report». (gionalistitalia.it)

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