Dopo la gravissima aggressione a due giornalisti da parte di uno degli acquirenti

La Città in sciopero: la cessione non s’ha da fare

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Giovanni Lombardi

Giovanni Lombardi

SALERNO – L’assemblea dei redattori de “la Città” di Salerno ha “atteso invano risposte dal gruppo Espresso-Finegil alle questioni sollevate rispetto all’interrogazione della senatrice Pd Rosaria Capacchione e dopo il gravissimo episodio, verificatosi il 30 settembre, dell’aggressione a due giornalisti del quotidiano Metropolis da parte del finanziatore di quel giornale, l’imprenditore al quale il gruppo sta cedendo la nostra testata”.
Nell’interrogazione, la Capacchione chiede al Governo se la cessione della Città di Salerno alla So.Ge.P.Im Srl, holding della famiglia Lombardi-Scarlato, “sia stata oggetto di opportune verifiche e vigilanza”.
“La So.Ge.P.Im Srl – afferma la giornalista-senatrice – fa capo a Giovanni Lombardi, imprenditore che opera nel campo sanitario, della grafica, dell’editoria e del calcio, il quale, nel corso delle proprie attività imprenditoriali ha avuto la proprietà di quote di diverse squadre calcistiche italiane, per poi diventare presidente della Casertana di cui era anche socio di maggioranza”.
“Durante gli anni della sua esperienza ai vertici della società calcistica campana, Lombardi – scrive la Capacchione al Governo – veniva colpito dal Daspo, il che lo induceva a cedere le proprie quote societarie all’imprenditore ed avvocato romano Luca Tilia, già presidente del Martina Franca, e nel corso di un ampliamento della compagine societaria della Casertana, Lombardi ha fatto da intermediatore per l’ingresso della società Il Nibbio che, con sede a Scafati, città di Lombardi, opera nel campo della sicurezza privata”.

Rosaria Capacchione

Rosaria Capacchione

La senatrice Pd aggiunge che “alla trattativa per tale cessione, come riportato da organi di stampa, avrebbe avuto parte attiva Roberto Conte, imprenditore a lungo coinvolto in inchieste giudiziarie e condannato per concorso esterno in associazione camorristica”.
Pertanto, Rosaria Capacchione attende di sapere “se la cessione del quotidiano la Città di Salerno sia stata oggetto di opportune verifiche e vigilanza, tanto più opportune trattandosi di un organo di stampa destinato, quindi, per sua stessa natura alla più ampia diffusione possibile e se ci sia il rischio che le opacità descritte in premessa per quanto attiene le attività imprenditoriali del Lombardi nel settore del calcio rischino di riverberarsi anche sulla nuova società editrice del citato quotidiano”.
Risposte attese, naturalmente, anche dai giornalisti de “la Città” che, “in assenza di qualsivoglia segnale da parte del gruppo Espresso-Finegil – che è tuttora proprietario del quotidiano – hanno confermato i quattro giorni di sciopero (nell’ambito di un pacchetto di sei) sino a martedì 4 ottobre, giorno nel quale è tuttora convocato l’incontro ufficiale alla Fieg per la cessione del quotidiano e si riserva ulteriori e più incisive forme di protesta.
Anche il coordinamento dei Cdr del gruppo Finegil-Espresso denuncia che “la vicenda della cessione de «la Città» di Salerno, giornale del gruppo Finegil-Espresso, ad imprenditori locali sta assumendo contorni preoccupanti”.
Ricordando quanto denunciato, nei giorni scorsi, dai colleghi e dalla Fnsi, “venerdì 30 settembre è avvenuto un episodio gravissimo di minacce ai giornalisti (arrivando perfino all’aggressione fisica) della redazione centrale di Metropolis. Testata finanziata dallo stesso imprenditore che sta conducendo una trattativa con il Gruppo Espresso per l’acquisto de «la Città». Un’azione – sottolinea il coordinamento dei Cdr – che non possiamo tollerare”.
Il coordinamento dei Cdr dei giornali Finegil chiede, quindi, l’intervento di Fnsi e Ordine dei giornalisti. Ai vertici del Gruppo Espresso chiede, invece, di “fermare immediatamente l’iter per la cessione e riconsiderare l’operazione”, confermando lo stato di agitazione e riservandosi “altre azioni di protesta in tempi brevi a tutela della dignità dei colleghi e della libertà di stampa”. (giornalistitalia.it)

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