L’approvazione dei palinsesti autunnali ultimo atto prima della scadenza del 30 giugno

L’11 luglio via alla corsa per il nuovo Cda Rai

ROMA – Dovrebbe riunirsi mercoledì 11 luglio, alle ore 16.30 a Montecitorio, l’assemblea dei deputati per l’elezione dei due componenti del Consiglio di Amministrazione della Rai di pertinenza della Camera. Lo ha deciso l’assemblea dei capigruppo e il condizionale è legato al via libera che dovrebbe concedere il presidente del Senato, Casellati, che nella stessa data dovrebbe procedere alla convocazione dell’Assemblea di Palazzo Madama per individuare gli altri 2 componenti di sua competenza.
ieri, intanto, il Consiglio di Amministrazione della Rai, riunitosi nella sede di viale Mazzini, sotto la presidenza di Monica Maggioni e alla presenza del direttore generale Mario Orfeo, ha preso atto delle proposte dei direttori di Reti e Canali relative ai palinsesti televisivi per la prossima stagione autunnale.
L’offerta televisiva Rai per l’autunno è stata presentata alla stampa e agli investitori, oggi al Centro Produzione Rai Mecenate di Milano, mentre il 5 luglio sarà la volta di Roma, nel Centro Produzione Tv Nomentano.
Nel corso della seduta del Consiglio, il direttore generale Orfeo ha voluto ringraziare i direttori di Rete per il loro lavoro con cui è stata realizzata una eccellente sintesi tra i prodotti innovativi e quelli maggiormente consolidati e riconoscibili dai telespettatori del Servizio pubblico.  Al termine del Consiglio l’Assemblea degli azionisti (Mef con il 99,56% e Siae con il restante 0,44%) ha approvato il Bilancio consuntivo 2017. (giornalistitalia.it)

In corsa 239 candidati per 7 posti

Monica Maggioni e Mario Orfeo

Formalmente sarà sabato 30 giugno, ma nei fatti si è, dunque, chiuso il mandato dell’attuale Cda: presidenza Monica Maggioni e direttore generale Mario Orfeo, subentrato un anno fa, ai primi di giugno 2017, ad Antonio Campo Dall’Orto; consiglieri Franco Siddi, Rita Borioni, Carlo Freccero, Arturo Diaconale, Giancarlo
Mazzuca, Guelfo Guelfi, Paolo Messa (dimissionario, però, da oltre un anno) e, in rappresentanza del Mef, Marco Fortis (figura terza rispetto a quelle indicate dalla commissione di Vigilanza che nella precedente legislatura e con la precedente legge aveva potere di nomina).
In attesa del nuovo vertice, l’azienda nel suo operato risponderà per la parte tlc al ministro del Lavoro e Sviluppo Luigi Di Maio, che ha tenuto per sé la relativa delega, e al ministero dell’Economia (azionista di riferimento) guidato da Giovanni Tria.
Sul piano, invece, della composizione del nuovo vertice aziendale, al momento tutto pare in alto mare. Al giudizio del Parlamento di Camera e Senato si sono proposti in 367 (in 197 alla Camera e in 170 al Senato), ma in realtà i nominativi sono 236 perché in 128 hanno presentato la candidatura all’uno e all’altro ramo. Identici perché fatti avere sia all’uno che all’altro ramo del Parlamento.

Franco Siddi

Quindi 236 domande per quattro posti in Cda Rai. È la grande corsa al Cda più “osservato” d’Italia, quello che in base alla legge di riforma varata dal Governo Renzi non sarà più composto da 9, ma da 7 componenti: 4 consiglieri indicati per l’appunto dalle Camere, 2 consiglieri indicati dall’esecutivo a Palazzo Chigi su proposta del ministro dell’Economia (oggi nelle mani di Giovanni Tria, leghista), 1 consigliere nominato dai dipendenti del servizio pubblico radiotelevisivo. E tra i candidati che secondo quanto previsto dall’articolo 49, comma 6-bis, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, hanno fatto avere i propri curricula al Parlamento ci sono anche i consiglieri Rai uscenti Carlo Freccero, Franco Siddi, Arturo Diaconale, Rita Borioni, Giancarlo Mazzuca.
A scorrere l’elenco dei candidati si trovano diversi nomi noti in casa Rai. Come quello di Michele Santoro, il quale aveva annunciato al sua candidatura in occasione della presentazione della serie di trasmissioni speciali di “M” su Rai2 dedicate al caso Moro dicendo di nutrire poche, se non zero speranze ma che così facendo avrebbe costretto Camera e Senato a spiegare perché il suo curricula non sarebbe stato preso in considerazione. E poi Fabrizio Del Noce, già direttore di Rai1, Aldo Forbice (conduttore radiofonico), Eugenio De Paoli (un passato alla guida di Rai Sport), Giovanni Minoli. Senatori e deputati potranno votare un solo nome, e questo potrebbe anche determinare che Lega e M5s li portino a casa tutti e quattro.
Poi c’è l’altra grande, e forse più importante, corsa: quella ai due posti in Cda di pertinenza del Governo. Palazzo Chigi indica i due membri del Cda di sua pertinenza attraverso il ministero dell’Economia, che teoricamente – la legge sembra lasciare ancora aperti alcuni dubbi circa la competenza a decidere – dovrebbe portare a fare i nomi del presidente e del direttore generale-amministratore delegato.

Milena Gabanelli

Il presidente sarà formalmente eletto all’interno del Cda, che comprenderà anche il componente indicato dai dipendenti Rai, ma poi dovrà avere il vaglio della commissione di Vigilanza, ovvero il via libera dei 2/3 dei componenti del futuro organismo parlamentare bicamerale. Invece il dg sarà indicato senza dubbio dal Governo. E su queste due figure si stanno incrociando numerose indiscrezioni. Con nomi di peso, a cominciare da quello di Milena Gabanelli, data come presidente in pectore. Poi, per la direzione generale si è fatto il nome di Ferruccio de Bortoli (ex direttore de Il Sole 24 Ore e del Corsera), il quale però aveva poi fatto sapere di non essere interessato; si è fatto il nome di Massimo Franco (editorialista del Corsera), di Fabrizio Salini, ex Ceo di Fox Italia, dello stesso Freccero, al quale non manca certamente la padronanza del mondo televisivo, e di Fabrizio Del Noce, anch’egli conoscitore della materia.
Quanto alla commissione di Vigilanza, la presidenza dovrebbe andare all’opposizione, più facile pensare Forza Italia che Pd, e si fanno i nomi di Paolo Romani e di Maurizio Gasparri. E gli attuali dg e presidente Rai? A quanto pare Mario Orfeo potrebbe restare in Rai con un ruolo ovviamente apicale, mentre per Monica Maggioni si parla di direzione del nuovo canale Rai in lingua inglese. (enzo castellano/agi)

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