Rimosso un episodio di Patriot Act dopo una denuncia per violazione della legge

Khashoggi, Netflix censurato in Arabia Saudita

Un frammento dell’episodio di Patriot Act rimosso da Netflix in Arabia Saudita

ROMA – Netflix sotto accusa per aver rimosso un episodio del “Patriot Act” di Hasan Minhaj in Arabia Saudita, su richiesta del regno saudita. Il secondo episodio della serie comico-satirica americana è finito nel mirino – secondo quanto riportano i media britannici – dopo aver criticato il principe ereditario Mohammed Bin Salman per il presunto omicidio del giornalista Jamal Khashoggi.
Khashoggi, giornalista critico sull’operato della famiglia reale, è stato ucciso nel consolato saudita a Istanbul nell’ottobre scorso. L’Arabia Saudita inizialmente ha negato la morte, prima di affermare che era stato strangolato a morte dopo un alterco.
«Hanno cambiato così tante versioni che l’unica che non hanno detto è che Khashoggi è morto in un incidente di arrampicata su roccia in solitaria», scherza Minhaj nello show “incriminato”. L’Arabia Saudita da allora ha accusato 11 persone della morte del giornalista, ma nega fermamente che il principe ereditario abbia ordinato l’omicidio.
A dicembre, il Senato degli Stati Uniti ha approvato una risoluzione in cui si afferma che il principe ereditario è responsabile della morte di Khashoggi. Nell’episodio della serie disponibile su Netflix, Minhaj critica anche il coinvolgimento dell’Arabia Saudita nella guerra in corso in Yemen.
Netflix ha confermato al Financial Times di aver ritirato l’episodio dopo aver ricevuto una denuncia dalla Commissione per le comunicazioni e l’informatica del regno, dove si affermava che il servizio di streaming aveva violato la legge contro la cybercriminalità saudita.
Un portavoce di Netflix ha dichiarato: «Sosteniamo fortemente la libertà artistica e abbiamo rimosso questo episodio solo in Arabia Saudita, dopo aver ricevuto una richiesta legale valida e per rispettare la legge locale».
L’episodio in questione, tuttavia, è ancora disponibile in Arabia Saudita su YouTube. Karen Attiah, che era l’editore di Khashoggi al Washington Post, ha definito la decisione di Netflix “abbastanza oltraggiosa”. (adnkronos)

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