Olio davanti alla casa dei genitori. Solidarietà anche dal “ministro della paura” Salvini

Intimidazione al giornalista Antonello Caporale

La macchia d’olio esausto bruciato all’ingresso della casa dei genitori di Antonello Caporale (a destra)

PALOMONTE (Salerno) – «“Ignoti malfattori” li definiscono i carabinieri con un linguaggio antico ma congruo. Sono gli odiatori, coloro che usano la violenza delle parole per intimorire e portare paura. Alcuni come vedete in queste foto fanno di più: spingono in alto la paura, allenano l’ansia cospargendo per esempio di olio bruciato l’ingresso dell’abitazione dei miei anziani e incolpevoli genitori (è accaduto stanotte). Passare dalle parole ai fatti è purtroppo un attimo. Ci ritroviamo nella barbarie senza nemmeno accorgercene. Ringrazio le forze dell’ordine per la disponibilità e la vicinanza mostrata».  Antonello Caporale, giornalista del Fatto Quotidiano, denuncia così il grave episodio, accaduto nella notte tra il 4 e il 5 luglio, a Palomonte, Comune salernitano della Valle del Sele, dove ignoti hanno versato un abbondante quantitativo di olio esausto bruciato all’ingresso della villetta isolata in cui vivono i suoi anziani genitori.
“Solidarietà ad Antonello Caporale e alla sua famiglia” è stata espressa dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, il quale, confermando che “i Carabinieri stanno indagando sulla vicenda”, afferma: “in attesa che i responsabili vengano individuati, rinnoviamo l’impegno per riportare legalità e rispetto in questo Paese. Ad Antonello un abbraccio che estendo alla sua famiglia”.
Antonello Caporale, autore del libro “Matteo Salvini, il ministro della paura”, ha immediatamente risposto ringraziando “il Ministro Salvini dell’attenzione” e confidando “nel lavoro certosino dei Carabinieri per individuare questi manager dell’odio. Ringrazio naturalmente anche tutti coloro che hanno mostrato amicizia e stima nei miei confronti a seguito del deplorevole fatto accaduto”.
Solidarietà a Caporale anche dalla Federazione Nazionale della Stampa italiana ricordando che “viviamo tempi cupi in cui esprimere il proprio pensiero critico espone a ritorsioni, anche pesanti, da parte di chi non accetta che esista il diritto di dissentire”.  (giornalistitalia.it)

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