Dopo il via libera alla riforma sono necessari i decreti della legge sull’editoria

Inpgi, adesso il Governo faccia la sua parte

Raffaele Lorusso

Raffaele Lorusso

ROMA – Il via libera dei ministeri alla manovra di riequilibrio approvata dal cda nel settembre scorso rappresenta un momento di chiarezza sul futuro dell’Inpgi, smentendo i profeti di sventura che si esercitano sulle sorti dell’Istituto. L’auspicio è che il Governo utilizzi la severità con cui ha preteso l’inasprimento delle regole dell’Inpgi, a cominciare dall’età pensionabile, per definire i criteri di accesso delle aziende editoriali agli stati di crisi e agli ammortizzatori sociali.
Non è più pensabile che l’Inpgi venga utilizzato come un bancomat dagli editori, in un quadro generale caratterizzato da un Governo sostanzialmente disinteressato ai problemi del precariato dilagante e del lavoro senza diritti. Una situazione inaccettabile perché nega il futuro a generazioni di giornalisti e, senza adeguati correttivi in sede normativa, a cominciare dai decreti attuativi della legge sull’editoria, rischia di avere effetti devastanti per il mondo dell’informazione e per gli istituti della categoria, rendendo inutile la riforma previdenziale appena approvata. (giornalistitalia.it)

Raffaele Lorusso
segretario generale Fnsi

 

 

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