Edmondo Rho risponde ai colleghi di Cairo Editore ed Editoriale Giorgio Mondadori

Ingiustificato allarmismo sulle pensioni Inpgi

Inpgi

Edmondo Rho

Edmondo Rho

MILANO – Caro Consigliere d’amministrazione, in questi giorni stai per approvare la nuova riforma dell’Inpgi. Da quanto si è potuto capire, leggendo alcune anticipazioni di stampa, le modifiche previste all’attuale normativa saranno assai pesanti per tutta la categoria e, in particolare, penalizzanti per molti di noi. Ci riferiamo a quei colleghi a cui mancano pochi anni per andare in pensione e alle cosiddette pensioni miste Inpgi-Inps.
La modifica dell’articolo 4, comma 6, dell’attuale Regolamento dell’Inpgi riguarda la norma che permette, in base alla legge Vigorelli del 1955, di conteggiare i contributi versati all’Inps per avere diritto alla pensione. Una previsione utilizzata per raggiungere i requisiti di anzianità (i 35 o i 40 anni). In base all’ipotesi di riforma in approvazione, dal 1° gennaio del 2017, questa norma non si potrà più applicare. E vi si potrà accedere solo riscattando gli anni Inps con somme esorbitanti.
Molti di noi prima di essere giornalisti professionisti hanno fatto lavori diversi o sono stati grafici, segretari di redazione, redattori, pubblicisti in attesa di vedersi riconosciuto il praticantato per poi fare l’esame di Stato e diventare professionisti. Hanno lavorato e versato i loro contributi all’Inps nella convinzione di poterli in futuro sommare a quelli dell’Inpgi. Invece si vuole stravolgere questa norma giusta, che prevede di ottenere due pensioni pro quota da Inpgi e Inps, tirando in ballo una nuova interpretazione della legge Vigorelli, secondo alcuni mal “tradotta” nel Regolamento dell’Istituto.
Così con una genialata da “Azzeccagarbugli” si manderebbero all’aria anni di lavoro (alcuni di noi hanno fino a 22 anni di contribuzioni Inps) e molti di noi si vedrebbero costretti a lavorare ancora 8 anni (chi ha 59 anni) o 10 anni (se ne ha 57 di anni) per maturare il diritto e senza alcuna possibilità di anticipo con penalizzazione.
Confidiamo nel tuo impegno per evitare questa grave ingiustizia

I colleghi della Cairo Editore e dell’Editoriale Giorgio Mondadori:
Antonio Lopez, Isabella Vergara Caffarelli, Pietro Cozzi, Laura Civinini, Silvia Gavino, Elisabetta Sampietro, Marco Sala, Claudio Nicchio, Roberta Granatelli, Stefano Negrini, Elena Magni, Francesca Cappellato, Cristina Ravanelli, Elisabetta Ranieri, Federica Brignoli, Elena Pepoli, Simona Fedele, Serena Viviani, Margherita Cavallini, Rubina Ghioni, Paolo Ferrari, Stefania Brusco, Manuela Stefani, Metello Venè, Francesca Romano, Fabrizio Reda, Filippo Cerrina, Giovanni Mariotti, Matteo Canè, Rossella Giarratana, Chiara Prazzoli, Sandra Minute, Carlo Migliavacca, Lara Leovino, Claudia Pavesi, Antonella Colicchia, Cinzia Toto, Diana De Marsanich, Laura Signoretti, Cristina Zaza, Fabiana Fruscella, Natalia Fedeli, Walter Corrado, Elisabetta Planca, Andrea Divo, Oliviero Marchesi, Rolando Repossi, Licia Spagnesi, Ivar De Mitri, Cinzia Cipolat, Alessandro Cassetta ed Eros Serra.

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Cari colleghi,
rispondo alla vostra lettera aperta cercando di non entrare in tecnicismi, ma di rassicurarvi: non ci sarà alcuna ingiustizia nei vostri confronti e l’Inpgi riconoscerà i diritti acquisiti di chi matura, con l’attuale regolamento, i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2016.
L’attuale regolamento Inpgi è di fatto più favorevole rispetto alla “legge Vigorelli” e continuerà a valere, in sostanza, per tutti coloro che raggiungono entro quest’anno i 35 anni di contributi complessivamente tra Inpgi e Inps: soprattutto va chiarito che non sarà necessario chiedere la pensione entro il 2016 perché i diritti acquisiti saranno riconosciuti anche a chi andrà in pensione negli anni successivi, quando vorrà.
Inoltre, è inesatto dire che dal 2017 sarebbe “necessario” riscattare (in realtà ricongiungere) gli anni Inps: questa è un’opportunità da valutare caso per caso, in particolare per chi non raggiunge il requisito pensionistico con le attuali regole. E in ogni caso preciso che, ovviamente, la “legge Vigorelli” continuerà a restare in vigore, il Cda Inpgi non ha il potere di abrogarla ma solo di applicare la norma correttamente.
In conclusione vi invito, da giornalista a giornalisti, in futuro a “incrociare” le diverse fonti prima di scrivere prendendo come “oro colato” anticipazioni di parte e/o non aggiornate. Un cordiale saluto.

Edmondo Rho
Giornalista eletto nel Cda Inpgi

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