I familiari delle vittime dell’esplosione avvenuta ieri a Tianjin aggrediscono gli inviati

Inferno di fuoco in Cina: la folla contro i giornalisti

TIANJIN (Cina) – Al grido “Basta giornalisti stranieri: fateli smettere!”, i familiari delle vittime dell’esplosione avvenuta ieri a Tianjin, in Cina, hanno aggredito i giornalisti che si trovavano davanti all’ospedale in cerca di notizie sulla tragedia che conta già 50 morti e oltre 700 feriti, dei quali 71 in modo grave. Il giornalista del New York Times, Andrew Jacobs, è stato allontanato, mentre l’inviato della Cnn, Will Ripley, è stato aggredito da uno sconosciuto che gli ha strappato di mano la videocamera con la quale stava effettuando un collegamento in diretta Skype. L’infermo si è scatenato ieri, verso le 23.30, nel quartiere portuale di Tanggu, a poco più di cento chilometri dalla capitale Pechino.  La serie di esplosioni, forse causate alla combustione di materiale chimico in un deposito del porto, ha generato una nube nera sul cielo di Tianjin, metropoli che conta circa 15 milioni di abitanti.

 

 

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