Ordine e Sindacato al fianco del cronista “colpevole” di fare solo (e bene) il suo mestiere

Incendiata l’auto del giornalista Fabio Buonofiglio

L’incendio dell’auto del giornalista Fabio Buonofiglio che stanotte ha coinvolto e distrutto anche un’altra autovettura a Corigliano Rossano

CORIGLIANO-ROSSANO (Cosenza) – Grave intimidazione al giornalista Fabio Buonofiglio al quale, stanotte, è stata incendiata l’autovettura, parcheggiata davanti alla propria abitazione di Corigliano-Rossano.
Fabio Buonofiglio, 46 anni, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine della Calabria dal 18 gennaio 2008, direttore del quotidiano on line Altre Pagine, si occupa prevalentemente di cronaca nera e giudiziaria e, in passato, è stato protagonista, suo malgrado, di altri episodi criminosi legati alla sua attività di cronista. E Fabio, stanotte, il cronista l’ha fatto fino in fondo raccontando praticamente in diretta la grave intimidazione subita perché – spiega – «il fatto accaduto fa parte del nostro lavoro. E il dovere dei cronisti è quello di raccontare i fatti».

Poco prima dell’una di questa notte, nell’area urbana di Corigliano, ignoti hanno dato fuoco all’auto del giornalista, una Fiat Punto, rimasta completamente distrutta dall’incendio. E la stessa sorte è toccata anche all’auto parcheggiata accanto a quella di Buonofiglio, di proprietà di una vicina di casa, alla quale il giornalista esprime «rammarico e piena solidarietà, per quel che possono servire».

Fabio Buonofiglio

«Passata la notte, – scrive Buonofiglio sul suo giornale on line – non è affatto un bel giorno per nessuno di quanti, qui, possono ascriversi alla società civile».
«Se ci uniamo e restiamo uniti – prosegue il giornalista – ce la faremo. AltrePagine e il suo direttore non si lasciano intimidire: continueremo a lavorare e ad informare, come abbiamo sempre fatto».
«Come se la situazione non fosse già abbastanza drammatica – intervengono Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, e Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, – per l’intera comunità e per i giornalisti, che continuano a raccontarla, ci ritroviamo a dover fare i conti con l’ennesima mano criminale che neppure l’emergenza di una pandemia mai vista riesce a fermare».
«Quanto accaduto la scorsa notte a Fabio Buonofiglio – denunciano Parisi e Soluri – è un atto vergognoso, un’intimidazione inaccettabile sulla quale chiediamo alle forze dell’ordine di far luce quanto prima per riportare la doverosa tranquillità nell’animo e nella vita privata e professionale di un giornalista che, ancora una volta, è “colpevole” di fare, evidentemente bene, il proprio mestiere. In Calabria. Dove la realtà è spesso amara e certamente più difficile che altrove, anche senza virus».

L’auto di Fabio Buonofiglio e quella della vicina di casa distrutte dalle fiamme

«A Fabio e al suo giornale – sottolineano Carlo Parisi e Giuseppe Soluri a nome di tutti gli istituti di categoria – va la sincera vicinanza e la piena solidarietà dei giornalisti calabresi, pronti a battersi al suo fianco in nome di un diritto, quello di informare, che non può essere soppresso né eliminato, tantomeno con un’azione violenta e, ripetiamolo, criminale, come quella perpetrata ai danni del collega».
Piena solidarietà a Fabio Buonofiglio viene espressa anche da Anna Russo, componente della Giunta Esecutiva Fnsi, Michele Albanese, responsabile Fnsi per la legalità, Lucio Musolino, rappresentante della Calabria nell’Osservatorio nazionale sulla legalità della Fnsi, e Mario Alvaro, presidente del Circolo della Stampa “Pollino-Sibaritide”. (giornalistitalia.it)

 

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