Il marito della giornalista all’intitolazione a Strasburgo: “Le hanno chiuso la bocca”

In Europa la Sala Stampa Daphne Caruana Galizia

La cerimonia di intitolazione della Sala Stampa a Daphne Caruana Galizia

STRASBURGO (Francia) – “Je suis Daphne”: parole che Peter Caruana Galizia pronuncia nella Sala stampa del Parlamento europeo a Strasburgo, da oggi intitolata alla giornalista maltese uccisa il 16 ottobre nel suo Paese.
“Daphne è stata uccisa a pochi metri dalla casa dove abbiamo cresciuto i nostri figli. Era una donna straordinaria. Le hanno chiuso la bocca”, afferma, proprio a causa del suo lavoro di giornalista investigativa.
Il marito della giornalista è stato invitato a presenziare alla intestazione della sala delle conferenze stampa nella sede dell’Europarlamento. Spiega che la moglie, innamorata della famiglia e del suo lavoro, stava facendo luce su interessi economici che riguardano la politica maltese, sul riciclaggio di denaro e altri affari.
“Sono stati bloccati i suoi beni, sono stati avviati 47 procedimenti giudiziari contro di lei. Persino uno dei miei figli è stato denunciato dal primo ministro”. Parla di “eliminazione fisica” di una voce libera su cui le autorità non riescono a far luce.
“Ma Daphne vive nei nostri tre figli, che sono forti, nell’indignazione di tanta gente, nel lavoro coraggioso di altri giornalisti. Daphne continua a vivere”. (sir)

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