Fico: “Ci sono ancora troppe zone d’ombra” – Casellati (Senato): “Sia fatta piena luce”

Ilaria Alpi: la Camera declassificherà tutti gli atti

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, uccisi a Mogadiscio il 20 marzo 1994

ROMA – «A distanza di ventisei anni non è stata ancora fatta giustizia sulla barbara uccisione della giornalista Rai Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin in Somalia». Lo ricorda il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, denunciando che «i vari processi, così come la Commissione parlamentare d’inchiesta che ha lavorato all’inizio degli anni 2000, non hanno infatti consentito l’identificazione dei colpevoli e dei mandanti».

Roberto Fico

«Restano ancora – afferma Fico – troppi gli interrogativi e le zone d’ombra; troppi i sospetti di depistaggi, errori, omissioni nelle indagini. Per questo la Camera dei deputati ha avviato da tempo le procedure di declassificazione di documenti formati ed acquisiti dalla Commissione d’inchiesta Ilaria Alpi».
Attraverso l’“Archivio digitale Ilaria Alpi e Miran Hrovatin” – pubblicato sul sito della Camera – sono stati, infatti, resi accessibili direttamente sia i documenti già in origine liberamente consultabili sia quelli sinora declassificati per iniziativa della Presidenza della Camera.
«Continueremo a lavorare in questa direzione – assicura Fico – e mi impegno ad avviare una nuova procedura di interpello alle autorità competenti per la declassificazione di atti che riguardano questa tragica vicenda».
«Perseguire la verità e la giustizia, con determinazione e senza esitazioni. Solo in questo modo – conclude il presidente della Camera –  potremo rendere il doveroso omaggio a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, due straordinari protagonisti del giornalismo di inchiesta della nostra epoca, che hanno fatto della ricerca costante della verità e della sua narrazione la loro missione sino al sacrificio della propria vita».

Maria Elisabetta Alberti Casellati

«Ilaria Alpi e Miran Hrovatin erano dei “cercatori di verità” sottolinea, dal canto suo, il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ricordando i due giornalisti uccisi a Mogadiscio il 20 marzo del 1994. «Due giornalisti – afferma la Casellati – che pagarono con la vita la dedizione alla professione e il coraggio di raccontare ciò che altri non raccontano. A 26 anni dalla scomparsa, mi auguro che venga fatta piena luce sul loro brutale assassinio e resa giustizia alla memoria di due martiri della libertà di stampa».
Il presidente del Senato rivolge anche un particolare ringraziamento ai giornalisti impegnati a garantire l’informazione in tempo di Coronavirus. «In questa grave emergenza sanitaria, – afferma Elisabetta Casellati – stiamo apprezzando particolarmente il lavoro di tanti cronisti che con passione, competenza e sacrificio ogni giorno mettono a conoscenza gli italiani sui pericoli e sulle evoluzioni del contagio, confermando l’importanza dell’informazione quale valore irrinunciabile a garanzia dei cittadini». (giornalistitalia.it)

 

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