Nello Yemen ferito anche il fratello. Cpj: “Continua violazione del diritto internazionale

Il giornalista Musab al-Hattami ucciso da un drone

Musab al-Hattami

WASHINGTON (Usa) — Il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (Cpj) condanna l’attacco con drone Houthi del 26 aprile che ha ucciso il giornalista e regista Musab al-Hattami, 31 anni, e ferito suo fratello, il fotografo Suhaib al-Hattami, mentre lavoravano nei pressi della città di Marib, nello Yemen centrale.
«L’uccisione di Musab Al-Hattami – afferma Sara Qudah, direttore del Cpj – è un ulteriore duro monito alla comunità internazionale che le parti in conflitto in Yemen stanno violando il diritto internazionale uccidendo civili. Tale violenza indiscriminata espone a un rischio estremo tutti i giornalisti che hanno il coraggio di documentare la guerra in Yemen. Invitiamo la comunità internazionale a indagare sull’attacco e a chiamare a risponderne i responsabili».
Al-Hattami ha lasciato il suo paese natale, lo Yemen, per la Giordania, dove ha studiato cinema, prima di trasferirsi nei Paesi Bassi e ottenere la cittadinanza. Ha lavorato come freelance, realizzando documentari e scrivendo per diverse testate, tra cui Al Jazeera.
Al-Hattami è recentemente tornato nello Yemen con la moglie per girare un documentario sulla città natale dei suoi genitori. Nell’attacco sono rimasti uccisi anche tre soldati governativi.

Musab al-Hattami

Al-Hattami è il ventesimo giornalista ucciso in Yemen dal 2015, quando una coalizione guidata dall’Arabia Saudita lanciò attacchi aerei contro i ribelli Houthi che avevano preso il controllo della capitale yemenita, Sana’a.
Nel dicembre 2024, Al-Qaeda nella Penisola Arabica annunciò l’esecuzione di 11 persone, tra cui il giornalista yemenita Mohamed Al-Maqri, rapito nel 2015 e accusato di spionaggio. Tra il 2015 e il 2020, 18 giornalisti sono stati uccisi in Yemen. (giornalistitalia.it)

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