Picchiato, torturato e sequestrato sabato scorso a Caracas in Venezuela

Il giornalista Jesus Medina ritrovato vivo

Jesus Medina con gli evidenti segni di percosse sul volto

Jesus Medina con gli evidenti segni di percosse sul volto

CARACAS (Venezuela) – Picchiato e torturato ma, almeno, è ancora vivo. È stato ritrovato il giornalista venezuelano Jesus Medina di cui si erano perse le tracce sabato scorso. Per lui si era temuta una tragica fine dopo la pubblicazione del reportage scottante realizzato sul carcere di Tocoron con foto che ritraggono i malavitosi in cella con armi e piante di marijuana.
Medina è stato ritrovato sulla strada che va da Caracas a La Guaira. «Mi hanno torturato. Hanno minacciato di uccidermi. Ma io continuerò a combattere per il mio Paese. Per il Venezuela», scrive il giornalista sul suo account Twitter. Ha raccontato, in un video dove è insieme al suo avvocato Alfredo Romero, che è stato tenuto in una stanza al buio senza poter mangiare e bere. Altri dettagli non possono essere forniti, hanno spiegato, per questioni legate alla sicurezza nazionale e alle indagini su questo rapimento lampo.
Medina ha, inoltre, ringraziato tutte le persone che si sono adoperate per la sua liberazione e che, in suo sostegno, avevano condiviso l’hashtag #dondeEstaJesusMedina dopo l’appello lanciato dal sindacato dei giornalisti del Venezuela.
«Ringrazio Dio, i colleghi giornalisti e tutti coloro che hanno esercitato pressione per il mio rilascio», ha scritto ancora Medina su Twitter. L’uomo, il 7 ottobre scorso, era finito agli arresti per essere entrato nel carcere di Torocon insieme al collega italiano Roberto Di Matteo e al ticinese Filippo Rossi. I tre sono stati poi rilasciati e prosciolti da ogni accusa. Ma se per i due giornalisti europei i guai, per questa vicenda, sono finiti con il loro ritorno a casa, per Medina i problemi sono continuati soprattutto dopo la pubblicazione dell’articolo.
Sabato era scattato l’allarme dopo che la sua famiglia ne aveva perso le tracce e dopo l’inquietante messaggio ricevuto dalla giornalista Elyangelica Gonzàlez in cui era scritto «Urgente, mi hanno preso». Ora Medina è tornato a casa. Picchiato e torturato, ma vivo. E con la voglia di continuare a svolgere il suo mestiere senza paura. (giornalistitalia.it)

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