«Sconcertato dall’attacco alla testata sulla “protesta” ambientalista contro il Senato»

Il Cdr del Tg1 bacchetta l’Usigrai

La protesta “ambientalista” al Senato

ROMA – «Il Cdr del Tg1 è sconcertato dal comunicato dell’Usigrai che attacca la nostra testata dicendo di non aver trasmesso le immagini della “protesta” ambientalista contro il Senato». Lo afferma il Comitato di redazione del Tg1 (Roberto Chinzari, Leonardo Metalli, Virginia Lozito)  spiegando che «il Tg1, dopo aver mostrato il Senato imbrattato e la pulizia in corso, ha scelto di non mostrare il momento dell’azione nel tentativo di evitare fenomeni emulativi, esplicitando nel collegamento la scelta».
«Più che corretto, – afferma il Cdr del Tg1 – visto che è una scelta editoriale ed è stata spiegata alla luce del sole. Falso che non si siano viste le immagini del Senato imbrattato. Falso che si tratti – come qualcuno scrive sulla stampa – di una censura. Falso che possa essere una scelta lesiva del Contratto di servizio. Siamo pronti ad aprire riflessioni su cosa si debba e non si debba mostrare in tv, ma non ci stiamo ad essere accusati di fare in maniera scorretta tantomeno imparziale il nostro lavoro di informare il pubblico. Non possiamo che intervenire a difesa del nostro lavoro che è stato corretto».
L’Usigrai, nel non condividere «la scelta del Tg1 di non mostrare le immagini della protesta degli attivisti del movimento “ultima generazione” davanti al Senato, ha affermato che «pur nel rispetto dell’autonomia editoriale di ciascuna direzione di testata», ha affermato di non poter «non rilevare che scelte come quella adottata dal Tg1 rappresentino un problema rispetto alla missione stessa della Rai, come indicata nel contratto di servizio».
Secondo l’Usigrai «con il criterio adottato dal Tg1 non si sono viste le immagini del Senato imbrattato dai manifestanti e domani non sappiamo quali saranno le proteste che si riterrà lecito mostrare e in base a quale criterio si legittimerà la scelta. Non si tratta, dunque, di trasmettere o meno le immagini della protesta, ma di contribuire con tutte le informazioni disponibili al dovere di informare che è proprio del servizio pubblico e rispondere nella maniera più completa al diritto dei cittadini ad essere informati». (giornalistitalia.it)

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