ESCLUSIVO – “Cda Rai non limite, ma valore per la difesa del servizio pubblico”

Ifj: è Franco Siddi il candidato di Jim Boumelha

Franco Siddi e Jim Boumelha (Foto Giornalisti Italia)

Franco Siddi e Jim Boumelha (Foto Giornalisti Italia)

ROMA – È Franco Siddi il candidato ideale per la presidenza dell’Ifj che, dal 7 al 10 giugno 2016, celebrerà ad Angers, comune francese del dipartimento del Maine e Loira, il suo 29° Congresso festeggiando i 90 anni della costituzione della Federazione internazionale dei giornalisti, avvenuta a Parigi nel 1926.
A fare il nome dell’ex segretario generale della Fnsi e attuale consigliere d’amministrazione della Rai è lo stesso presidente dell’Ifj, Jim Boumelha, secondo il quale quella di Franco Siddi è “la figura ideale per la guida della Federazione internazionale dei giornalisti”.
La scelta del giornalista sardo, naturalmente, non è un’idea dell’ultima ora, ma affonda le radici nel sapiente lavoro a favore dei colleghi di mezzo mondo che l’ex presidente e segretario generale della Fnsi ha fatto in circa dieci anni di esperienza internazionale, prima nella federazione europea Efj, poi in quella mondiale (dal Congresso di Cadige del 2008), che lo vede ancora in carica nelle vesti di componente del Comitato esecutivo.
Un paziente ed appassionato lavoro che gli ha consentito di tessere preziosi rapporti coi i giornalisti di tutto il mondo che adesso lo vorrebbero degno successore dell’amico Jim Boumelha.
Sostenuto dal forte raggruppamento che regge l’Ifj e dal leader del Sindacato francese, oltre che dai colleghi di Spagna e Inghilterra, Franco Siddi sarà investito ufficialmente della richiesta, sabato e domenica prossimi a Bruxelles, in occasione del Comitato Esecutivo dell’Ifj convocato, tra l’altro, per discutere sugli ultimi sanguinosi attacchi alla libertà di stampa e sulla devastante crisi che, in molte zone del pianeta, mette a serio rischio la sopravvivenza della libera informazione.
Appresa la notizia, Giornalisti Italia ha incontrato oggi Siddi, nel suo ufficio al settimo piano di Viale Mazzini, a Roma. Il consigliere d’amministrazione della Rai, con grande aplomb, non ha voluto confermare la sua decisione, ma da giornalista non ha potuto sottrarsi dal commentarla, dicendosi “lusingato” da questa proposta che lo “induce molto a riflettere su questa scelta ideale che sono chiamato a fare”.
“Sono profondamente colpito da questo moto di stima internazionale – ha dichiarato, commosso, Siddi – perché questa proposta racchiude l’idea che attraverso la mia persona tanti colleghi in tutto il mondo guardano con stima e fiducia al lavoro fatto non solo a livello internazionale, ma anche nazionale, con la Fnsi emblema di un sindacato forte e autorevole nel mondo”.
Franco Siddi conferma che non esiste alcuna incompatibilità tra la carica di presidente dell’Ifj e quella di consigliere d’amministrazione della Rai, casomai un problema di opportunità legato anche al grande impegno che richiedono due attività soprattutto per un uomo come lui per il quale la giornata dovrebbe essere lunga almeno 72 ore.
Inutile insistere sulla sua decisione. la comunicherà nel fine settimana a Bruxelles. Certo è che a sgombrare il campo da ogni dubbio circa la “compatibilità” dei due incarichi ci ha già pensato Jim Boumelha con una lettera allo stesso Franco Siddi: “Non vi è alcun argomento politico ostativo. Anzi, la presidenza dell’Ifj sarà un prestigioso trampolino di lancio sia per la Fnsi che per la Rai, che consentirà di consolidare il nostro discorso globale sul servizio pubblico”.
“L’Ifj – sostiene Boumelha – è una federazione che rappresenta tutti i suoi membri, siano essi ricchi o poveri. Un’organizzazione inclusiva che ci impegna in questioni che sono di capitale importanza per il giornalismo. Un impegno che non può essere fatto in modo isolato, senza una visione globale del servizio pubblico che la presidenza Ifj assicura”. Dunque, l’impegno per la Rai non è un limite, ma una risorsa e un’opportunità. Da cogliere. Senza se e senza ma. (giornalistitalia.it)

CHI È FRANCO SIDDI: “HO COMINCIATO A LAVORARE NEI CAMPI”

Franco Siddi nel suo ufficio alla Rai di viale Mazzini (foto Giornalisti Italia)

Franco Siddi nel suo ufficio Rai in viale Mazzini a Roma (Foto Giornalisti Italia)

Franco Siddi (Francesco Angelo all’anagrafe) è nato il 25 novembre 1953 a Samassi (VS, già provincia di Cagliari) e risiede a Selargius (CA). È giornalista professionista dal 10 giugno 1983. Laureato in Scienze della Comunicazione, è  membro del Comitato Esecutivo della Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj) e presidente dell’Osservatorio TuttiMedia (Otm), Associazione culturale per lo studio e l’innovazione dei media e delle comunicazioni di massa, senza scopo di lucro, fondata da Giovanni Giovannini.
Per sette anni, fino al 30 gennaio 2015, è stato Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi), l’organizzazione sindacale e professionale, unitaria e pluralista, dei giornalisti italiani che ha celebrato il suo Centenario nel 2008 e di cui era stato in precedenza presidente (novembre 2001 – novembre 2007).
Da Segretario Fnsi ha condotto le trattative e chiuso tre rinnovi del Contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico con la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg), due accordi parziali per il lavoro giornalistico nelle emittenti locali con Aeranti-Corallo, un protocollo con la Stampa Periodica aderente all’Uspi.
È stato consigliere di consigliere di Amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa dei Giornalisti Italiani) dal marzo 1998 al mese di gennaio del 2008.
È stato consigliere di amministrazione dell’Inpgi (Istituto Nazionale Previdenza dei Giornalisti) dall’11 gennaio 2008 al 24 febbraio 2015.
Prima di diventare giornalista professionista (mentre era già pubblicista dal 1976), è stato direttore provinciale (Cagliari) dell’Ente Nazionale Acli (Enaip) per due anni (1978-’80) e Coordinatore regionale organizzativo dello stesso Ente (1980 – settembre 1981).
Da luglio 2004 è consigliere del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie), di cui ha presieduto la Commissione Informazione. In questa veste ha concorso alla riforma dei regolamenti per la stampa italiana all’estero deliberati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ha contribuito alla nascita di associazioni di giornalisti italiani all’estero in Francia, Germania, Gran Bretagna e in Brasile.
Ha fatto parte della Commissione Editoria presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (gennaio 2008 – gennaio 2015).
È stato consigliere Corerat (Comitato Regionale Radiotelevisione) Sardegna (febbraio 1996 – febbraio 2005).
Sul piano sociale, prima di essere assunto come giornalista professionista dal Gruppo Finegil-Repubblica, a “la Nuova Sardegna”, si è occupato di problemi del mondo del lavoro e di associazionismo culturale e sportivo di base. È stato vicepresidente regionale delle Acli della Sardegna, dirigente nazionale Acli Terra e Unione Sportiva Acli, consigliere Unione Stampa Sportiva (Ussi).
Ha collaborato a lungo con l’Associazionismo dell’Emigrazione e fa parte della Consulta regionale dell’emigrazione sarda. Ha fatto parte del Comitato dei garanti del Fondo istituito dalla Fasi (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia) per i progetti a sostegno della comunità sarda colpita dal ciclone Cleopatra del 18 novembre 2013.
Per conto della Regione Sardegna ha fatto parte della Commissione consultiva per la promozione della cittadinanza europea a sostegno dei sardi all’estero tra il 1984 e il 1989. Nel 1979, inoltre, fu tra i comunicatori designati dalla Regione Sardegna per illustrare, presso i circoli dei sardi emigrati in Europa, il significato e l’importanza della partecipazione alla prima elezione generale del Parlamento Europeo.
Per il Centenario della Fnsi, ha curato il volume “La conquista della libertà”, dedicato a Giovanni Amendola sul quale ha scritto un saggio e pubblicato documenti storici e testimonianze.
Si occupa e scrive dei problemi dell’informazione, del lavoro e dell’etica professionale, dei diritti di cittadinanza.
È commendatore al merito della Repubblica Italiana (2 giugno 2007) e rivendica con orgoglio le sue radici contadine: “Ho cominciato a lavorare nei campi”. (giornalistitalia.it)

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