Ordinanza di archiviazione cita sentenza della Cassazione e della Corte di Strasburgo

Iene Sicule, vince il giornalismo d’inchiesta

Iene SiculeCATANIA – Archiviazione per infondatezza del reato per il cronista e il direttore del quotidiano telematico «Iene Sicule», rispettivamente Ignazio De Luca e Marco Benanti, querelati dal sindaco di Catania, Enzo Bianco, per un articolo dal titolo «Cronache catanesi: White’s band e la litania del “metodo mafioso”. E la “Za Rosa” fece lo spot elettorale per Bianco! Ma il voto della suocera di un “carcagnusu” va bene lo stesso?». Un servizio con allegato video in cui il cronista avanzava dei sospetti sull’elettorato del primo cittadino di Catania.
La decisione è stata presa dal giudice delle indagini preliminari Marina Rizza (stesso giudice che ha condannato in primo grado Raffaele Lombardo). Il giudice ha disposto l’archiviazione dopo che Bianco si era opposto all’archiviazione del pm del 13 gennaio scorso, chiedendo supplemento di indagini ritenute «superflue le investigazioni suppletive indicate nell’atto di opposizione».
Il giudice Rizza nell’ordinanza di archiviazione cita la sentenza della Cassazione e della Corte di Strasburgo sul giornalismo d’inchiesta nel quale «viene meno l’esigenza di valutare l’attendibilità e la veridicità della provenienza della notizia dovendosi ispirare il giornalista nell’attingere direttamente l’informazione, principalmente ai criteri etici e deontologici della sua attività professionale».
Sull’argomento dell’articolo, ritenuto veritiero, il giudice Rizza ha scritto che «né può sostenersi che il fatto descritto sia privo di profili di pubblico interesse, presentando all’opposto rilievo per la collettività dei cittadini l’informazione concernente il bacino elettorale di cui si dispone l’uno piuttosto che l’altro esponente politico, specie in un contesto territoriale e socioculturale tristemente caratterizzato da fenomeni di corruzione e comunque di condizionamento elettorale».
«Peraltro – aggiunge la Rizza – l’articolo si limita a riportare la manifestazione di preferenza elettorale espressa dalla “Za Rosa” a prescindere da qualsivoglia valutazione sulla strumentalità o meno di tale affermazione e, conseguentemente, sull’effettivo mantenimento di tale proposito nel segreto delle urne, valutazione che il lettore è libero di compiere, non avendo il giornalista espresso alcuna opinione in proposito». (Agi)

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